Special Olympics torna a Chicago 50 anni dopo la nascita
Chicago – 17 Luglio 2018 – Era il 20 luglio del 1968 quando presso il “Soldier Field” di Chicago un centinaio di atleti con disabilità intellettive, provenienti dal Canada e dagli Stati Uniti e circa mille spettatori, si riunirono per i primi Giochi Internazionali di Special Olympics. Da allora si sono raggiunti risultati che non sembravano realizzabili neanche alla fondatrice Eunice Kennedy Shriver. Una crescita testimoniata dai numeri, oltre 5 milioni di atleti in 172 paesi, ma soprattutto da una sempre crescente consapevolezza di come lo sport possa realmente alimentare la speranza di un futuro fecondo in termini di inclusione.
A distanza di 50 anni la più grande città dell’Illinois torna ad ospitare un evento internazionale ponendo in primo piano il valore sociale e culturale dello sport unificato, attraverso il quale atleti con e senza disabilità intellettive giocano insieme, nella stessa squadra.
La Unified Cup, in programma dal 17 al 20 luglio a Chicago, coinvolge, per l’occasione, 21 paesi nel mondo: Bangladesh, Brasile, Canada, Cina, Ecuador, Emirati Arabi, Egitto, Francia, Giamaica, Giappone, Germania, India, Italia, Kenya, Korea, Messico, Nigeria, Russia, Uruguay, Slovacchia e Stati Uniti. L’Italia partecipa al torneo maschile di calcio a 11 unificato con una delegazione composta da 16 calciatori, selezionati su tutto il territorio nazionale, di cui 9 atleti e 7 partner (atleti senza disabilità intellettive). Articolato in 4 gironi da 4 squadre ognuno, il sorteggio ha collocato l’Italia nel Girone C con la Giamaica, il Giappone e la Nigeria; previsto oggi, alle ore 12.25 locali, l’esordio azzurro contro i nipponici. Il 18 e 19 luglio, alle ore 15.00, rispettivamente gli incontri con Nigeria e Giamaica. Parallelamente a quello maschile si tiene, inoltre, un torneo di calcio a 7 unificato femminile.
La Unified Cup farà da cornice alla celebrazione dei 50 anni di Special Olympics: la Fiamma Olimpica, benedetta dal Santo Padre in Vaticano il 27 giugno scorso, concluderà il suo percorso, il 20 luglio, al “Soldier Field” di Chicago: lo stesso stadio che ha visto nascere, con i primi Giochi Internazionali del 1968, Special Olympics. Giocare insieme, nella stessa squadra, sta rivoluzionando il modo di guardare alle persone con disabilità intellettive così come, analogamente, per le stesse persone il modo di sentirsi “considerati”. Consente di mettere in luce la persona e non la disabilità, il rispetto e la dignità di ogni essere umano e non il pregiudizio. Quella stessa luce, che metaforicamente ha illuminato il percorso tracciato dalla fondatrice Eunice Kennedy Shriver, sarà proiettata il 20 luglio, a distanza di mezzo secolo, in tutto il mondo.
L’iniziativa “Light Up for Inclusion” vedrà infatti riflettere la luce rossa del Movimento, simbolo di lotta alla discriminazione ed all’emarginazione, su numerosi monumenti, stadi ed edifici storici presenti in ogni parte del globo: dalle cascate del Niagara al London Eye, dall’Empire State Building al Sydney Opera House. In Italia, tra i diversi, saranno illuminati il Maschio Angioino di Napoli, i Sassi e la Chiesa di San Pietro Caveoso di Matera, la Fontana Luminosa dell’Aquila ed i palazzi di Cà Farsetti e Cà Loredan a Venezia.
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