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Fabbrica dello Zucchero – Rovigo 28 e 29 Settembre 2019

Fabbrica dello Zucchero, interessante e innovativo progetto di riconversione della storica area industriale rodigina in polo culturale, propone per sabato 28 e domenica 29 settembre la prima edizione di Festival “Tensioni – Geografia delle relazioni”. Una due giorni in cui gli incontri, laboratori, spettacoli, mostre, performance, incrociano sguardi nuovi, punti di vista inaspettati permettono di guardare la realtà con occhi diversi.  L’obiettivo è quello di sollecitare una profonda riflessione sulle forze, energie, scosse che generano il cambiamento attraverso suoni, visioni, corpi, parole, arte, fotografia e poesia. Grazie a un programma esclusivo di eventi e suggestioni artistico-emozionali tra cui 11 talk, 6 laboratori, 14 spettacoli e numerosi eventi collaterali si indaga e riflette sulla società. È un Festival tutto da vivere seguendo un programma multiforme, interdisciplinare, che parte alle 9,30 di sabato e termina alle 22.30 di domenica. Un weekend da non perdere… soprattutto se si è desiderosi di confrontarsi su temi attuali e vivere quelle esperienze significative che danno una risposta a una nuova visione del presente e del futuro. “Il Festival vuole essere una riflessione sull’idea di comunità, di come cambiare, come affrontare presente e futuro”, spiega il Direttore Artistico Claudio Ronda. “La suggestione del titolo Tensioni deriva dal luogo che è diventata la sede de La Fabbrica dello zucchero, cioè un ex zuccherificio. Una fabbrica dove c’erano macchinari rumorosi in movimento che, con l’energia, raffinavano una materia prima, la barbabietola, in un prodotto finale, lo zucchero. Un ciclo continuo di trasformazione. La stessa che pervade l’artista, quando riflette sulla realtà e la restituisce in un prodotto trasfigurato, che è la sua arte”. La parola “tensione” fa pensare al contatto fra le parti di un corpo, a una forza di trazione, a una sollecitazione, agli sfregamenti che generano cambiamenti. La nuova “geografia” è suddivisa in 4 aree o rotte, in cui saranno raggruppati gli eventi del festival: 1) rotte del linguaggio; 2) trame di umanità; 3) nuove mappe; 4) cinture di insicurezza.  Grazie alla presenza di un parterre ricchissimo di artisti e professionisti queste aree sono indagate attraverso la danza, il teatro, la parola, le arti visive. Il festival è occasione per comprendere come le nuove tecnologie ed i nuovi linguaggi interagiscono. Il palinsesto è molto vario e intenso: sabato 28 dalle 9 alle 24 e domenica dalle 9 alle 22,30 con incontri, eventi continuativi, performance, laboratori, workshop quasi tutti gratuiti.

Sabato 28 settembre

Per “Le rotte del Linguaggio” alle ore 10,00 l’incontro dal titolo “Curare le città: rimarginare le ferite per generare nuova socialità” con Ricardo Stocco, archeologo ed esperto di riqualificazione urbana, e, alle 11,30, come evento di apertura ufficiale del Festival con le autorità, “ArTVision+” promosso dal Dipartimento di Management Culturale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione con Regione Veneto, finanziato dal programma INTERREG Italia-Croazia, un progetto molto interessante che ha promosso la realizzazione di alcune videoclip su Rovigo e Padova per la promozione innovativa del turismo culturale. A presentare il progetto sarà Raffaella Rivi, docente di videostorytelling di Ca’Foscari. Alle 17,00 si potrà assistere allo spettacolo “A morsi” con Vasco Mirandola e Mattatois5.

L’area “Trame di umanità” prevede, tra gli altri, i “10 ritratti” con Matteo De Mayda, fotografo specializzato su progetti sociali e campagne che mescolano sostenibilità e branded content, conosciuto a livello internazionale per aver pubblicato i suoi lavori su The Guardian, Internazionale, Gestalten, National Geographic, IL Magazine, Pagina99, La Repubblica oltre a partecipare a diverse mostre, personali e collettive, come quella nella Sede delle Nazioni Unite, in Svizzera (2013) e alla 15ma Biennale di Architettura a Venezia (2016). Prima Serata in musica con Serena Brancale e a seguire lo spettacolo visual dei Romea.

Per il tema “Nuove Mappe”, rilevante la presenza di Franco Farinelli che ha insegnato geografia presso le università di Uppsala, Lugano, Ginevra, Los Angeles, Berkeley e alla Sorbona e all’Ecole Normale Superieure di Parigi. In Italia ha diretto il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna ed è stato presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani. Collabora alle trasmissioni di Rai Radio Tre e a varie testate, tra cui Corriere della Sera, il Manifesto, Il Sole 24 Ore. Alle 16 con l’intervento “La facilità di movimento favorisce le relazioni umane?”, aiuta il pubblico a riflettere su cosa è cambiato nell’ultimo decennio dove il mondo è diventato globale, si viaggia facilmente e rapidamente con ogni mezzo, anche virtuale. Non è persuaso sul fatto che si costruiscano nuove e vere “relazioni”. Alle ore 19,00 le nuove mappe sono esplorate con uno spettacolo dal titolo “I Have a Dream Alphaztl” con la Compagnia d’Arte Dinamica.

Per l’area “Cinture di insicurezza” alle ore 15 Giovanni Anversa, capostruttura della Rai che si è spesso occupato di Tv Sociale, affronta il tema della sessualità per le persone diversamente abili.

Domenica 29