Centro Culturale di Milano | GUY HARLOFF (1933-1991). Alchimie e sinestesie | 7 novembre – 5 dicembre 2019
Centro Culturale di Milano
Largo Corsia dei Servi, 4 – Milano
GUY HARLOFF (1933-1991). Alchimie e sinestesiea cura di Serena Redaelli
7 novembre – 5 dicembre 2019
inaugurazione mercoledì 6 novembre ore 18.30
con performance jazz del quintetto Jazz Rain e voce di Sania Gargano
Guy Harloff, Je voudrais voir mon coeur… (i disegni dopo l’infarto), 1975
Simbolismo, filosofia ed esoterismo, ma anche arte, musica e cinematografia: tutto questo compone il multiforme universo del poliedrico artista Guy Harloff, autore di spicco del secolo scorso a cui è dedicata la mostra “GUY HARLOFF (1933-1991). Alchimie e sinestesie” presentata al Centro Culturale di Milano dal 7 novembre al 5 dicembre 2019.
L’importante rassegna, curata da Serena Redaelli, è organizzata dallo Studio d’arte Nicoletta Colombo, sede dell’Archivio Guy Harloff, e si avvale dei prestigiosi patrocini di Commissione Europea, Regione Lombardia, Comune di Milano; l’evento è inoltre inserito nella programmazione di BOOKCITY MILANO 2019.
Il percorso espositivo nelle sale del CMC offre al pubblico oltre quaranta opere su carta realizzatedalla metà degli anni Cinquanta fino a tutti gli anni Ottanta, in dialogo con i più stimolanti temi culturali e artistici coltivati da Guy Harloff a testimonianza dell’evoluzione della sua complessa quanto inconfondibile poetica, espressa in un trentennio attorno ad alcuni soggetti prediletti: i mandala, le lettere dell’alfabeto, i vascelli del Grande Viaggio, i libri della conoscenza, gli ampi tappeti persiani, il cuore, l’Albero della Vita, l’alchemica Voie Royale, accompagnati da locuzioni, scritte e datazioni volte a rafforzarne il profondo messaggio.
Avvicinatosi alla Beat Generation, il “mite gigante, pittore e alchimista” – come lo definì Dino Buzzati – si dedica alla pittura, tra collage e chine colorate che, all’insegna dell’accumulazione neo-barocca di segni, seguono un’ispirazione simbolica da miniaturista moderno, giocata sull’ibridazione surreal-simbolista e neo-dadaista con l’allegoria ebraica, orientale e araba.
Per una più completa comprensione del “pianeta” Harloff, la mostra propone inoltre fotografie di Roberto Masotti, importanti ritrovamenti dall’Archivio Lelli e Masotti che ritraggono l’artista sul suo galeone a Chioggia e in occasione dell’apertura della personale alla Permanente di Milano, quando l’amico sassofonista e compositore Ornette Coleman, con la sua band, allestisce un memorabile concerto jazz. E ancora si possono ammirare cover di dischi jazz disegnate da Harloff, foto documentarie, libri e cataloghi particolarmente rari, un prezioso esemplare di tappeto caucasico (courtesy Mirco Cattai FineArt&AntiqueRugs, Milano), a confronto con i Tapis harloffiani, ed una serie di riletture pittoriche dell’opera di Guy Harloff realizzate dalla giovane artista Linda Caracciolo Borra, in arte Linda Orbac. L’esposizione prevede, infine, la proiezione di due cortometraggi realizzati da Harloff, appassionato cinefilo, finora rimasti inediti e concepiti dall’autore come integrazione della sua produzione pittorica.
Inoltre, in occasione dell’inaugurazione di mercoledì 6 novembre il quintetto Jazz Rain, accompagnato dalla voce di Sania Gargano, propone un ricercato repertorio jazz anni Cinquanta e Sessanta per rievocare l’atmosfera dello straordinario concerto milanese dedicato ad Harloff dall’amico Coleman nel 1974.
L’anima da apolide, la vastità degli interessi, gli spostamenti ininterrotti tra Parigi, New York, Milano, il Marocco e l’Iran, hanno infatti portato Guy Harloff a studiare il mondo del jazz, del cinema, della filosofia – è stato cultore di alchimia, tantra, sufismo e cabala ebraica – della letteratura e della critica d’arte, e ad avvicinarsi ad esponenti del grande collezionismo e dell’arte internazionale, come Peggy Guggenheim, Philip Martin, Alberto Giacometti, Francis Bacon. Tra le sue amicizie si ricordano i musicisti Ornette Coleman e Charles Mingus, gli scrittori Giovanni Arpino ed Henry Miller, il poeta Alain Jouffroy, lo storico dell’arte Franco Russoli, il curatore Harald Szeemann e i critici Michel Tapié e Patrick Waldberg, oltre alle collaborazioni con l’attore Vittorio De Sica e l’artista Arsenije Jovanovic. L’attuale esposizione al Centro Culturale di Milano, che segue le recenti mostre milanesi alla Galleria San Barnaba del 2016 e alla Galleria Anna Maria Consadori del 2018, prosegue quindi il progetto di riscoperta dell’articolata figura dell’artista-filosofo di fama negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.
Accompagna la mostra un approfondito catalogo con testimonianze inedite e curiosità sulla vita e la produzione dell’artista.
Cenni biografici. Guy Harloff nasce a Parigi il 4 giugno 1933 e passa l’infanzia viaggiando per l’Europa con i genitori. Trascorre l’adolescenza a Parigi e, ribelle e pieno di rabbia, appena adolescente abbandona la famiglia e gli studi, e nel 1950 si trasferisce a Roma dove lavora al Centro Sperimentale Cinematografico. Inizia a disegnare nei primi anni Cinquanta, avvicinandosi al surrealismo ed eseguendo i primi collages con materiali di recupero. È qui che entra in contatto con gli esponenti storici della Beat Generation e inizia a interessarsi alla musica jazz, di cui successivamente diviene un profondo cultore. Tra il 1959 e il 1960 la sua produzione artistica è sostenuta in Italia da Carlo Cardazzo e Arturo Schwarz.
Quindi viaggia e soggiorna nel Golfo Persico, si stabilisce in Marocco, visita l’Africa e il Sudan. Nei primi anni Sessanta frequenta Milano e gli amici di Brera, Roberto Crippa e Lucio Fontana, e sottoscrive un contratto con Renzo Cortina. Verso la fine degli anni Sessanta vive tra Milano, Parigi e Londra, mentre dal 1970 abita e lavora a New York.
Nel corso degli anni Sessanta e Settanta partecipa a svariate collettive e tiene numerose personali in Italia, Francia, Stati Uniti, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Germania, tra cui ricordiamo le gallerie del Cavallino a Venezia e del Naviglio, Schwarz, Cortina e Carini a Milano. Nel 1972 espone a Documenta 5 a Kassel presentato da Harald Szeemann, quindi è omaggiato nel 1974 dall’antologica alla Permanente di Milano; nel 1977 partecipa alla X Quadriennale di Roma.
Nel decennio successivo, dopo alcuni anni di viaggi negli Stati Uniti e di residenza a New York, torna in Italia, a Galliate (Novara) dove scompare prematuramente per un infarto nel 1991.
Guy Harloff Official Website: https://guyharloffartist.com
Coordinate mostraTitolo GUY HARLOFF (1933-1991). Alchimie e sinestesie
A cura di Serena Redaelli
Sede Centro Culturale di Milano, Largo Corsia dei Servi 4, Milano
Date 7 novembre – 5 dicembre 2019
Inaugurazione mercoledì 6 novembre ore 18.30
Orari lunedì-venerdì ore 10-13; 14-18.30 | sabato ore 15.30-19
Ingresso gratuito
Info pubblico
Studio d’arte Nicoletta Colombo, Archivio Guy Harloff, Milano
Tel. +39 02 875617 – mob. +39 333 3931516
sere.greta@gmail.com – info@nicolettacolomboarte.it
Centro Culturale di Milano
Tel. +39 02 86455162 – www.centroculturaledimilano.it