HO RECENSITO. “Le assaggiatrici.” Rosella Postorino
“Le assaggiatrici.” Rosella Postorino.
Una frasi emblematica del libro :
“Sei responsabile del regime che tolleri avrebbe gridato mio padre. L’esistenza di chiunque è consentita dall’ordinamento dello Stato in cui vive, pure quella di un eremita, lo capisci o no? Non sei immune da nessuna colpa.”
Tanta protezione come arma di difesa, passa il messaggio forte e chiaro, una sorta di atto che tutti gli esseri umani sono tentati di mettere in atto. La sana difesa.
E’ un libro meraviglioso “Le assaggiatrici”. Da tempo, da centellinare bene, un romanzo che porta i protagonisti ed il lettore a “convivere”.
Rosa Sauer, protagonista e figura importante, la stessa protagonista-specchio di Rosella Postorino a cui l’autrice, mutando la storia di Margot Wolk, ha regalato il nome di sua nonna e il suo, ma a tutti i protagonisti di questo teatro in cui va in scena l’umano.
Si parla di nitidezza, di razze, uomini e sessi, cosi come anche i suoceri, gli animali, il gatto Zart, il cane Blondi. Tutti.
Hitler non prende la scena di persona però. Eppure, tutto ciò che accade nella vita di Rosa, dal matrimonio alla scena finale ( bellissima ) è colpa proprio di Hitler.
Tra i prodigi di questa scrittura asciutta e profonda, c’è la totale assenza di recriminazione verso una storia coercitiva che condiziona vite, perché nessun luogo è sicuro e riparato.
Tutti i fatti e le vicende dei libri della Postorino, si sono dati appuntamento tra le pagine di “Le assaggiatrici” per sciogliersi con una maturità e una fluidità superiori.
La fiducia, la scelta, il desiderio, il cibo, l’amore, i tradimenti, le sconfitte, i bisogni, le fughe, i fatti accaduti e reali, i punti fermi, il cambiamento.
L’unica cosa che si può imparare dalla vita e dalla storia, sembra essere apportata al fatto che niente si impara, ma tutto è utile, anzi, indispensabile per sopravvivere. Alle volte questo va al di là, va oltre, il semplice imparare.
Sopravvivere.