Il covid19 infetta i conti dei più piccoli: + 200% di richieste di aiuto da privati e imprese indebitati, 25 imprenditori in crisi si tolgono la vita.
Il covid19 infetta i conti dei più piccoli: + 200% di richieste di aiuto da privati e imprese indebitati, 25 imprenditori in crisi si tolgono la vita.
Legge3.it lancia l’allarme: c’è il rischio di tornare ai livelli della crisi economica del 2008. Indispensabile emanare al più presto norme a sostegno del reddito
È ormai cosa nota che il covid19 abbia portato con sé delle terribili conseguenze anche in campo economico. A soffrirne in misura maggiore sono i “più piccoli”, ovvero, privati cittadini, professionisti, startup e piccole attività commerciali o imprenditoriali, che non hanno una solidità economica pregressa tale da garantire liquidità per mesi, senza avere alcuna entrata, o con una riduzione di lavoro superiore al 50%.
Pochi giorni fa, nella provincia di Napoli, un imprenditore di 57 anni si è tolto la vita, schiacciato dalle preoccupazioni collegate alla crisi economica portata dal coronavirus, portando a quota 25 i suicidi economici da covid19. “Questo episodio è tragico e deve destare allarme in tutti noi e, soprattutto, nella classe politica, poiché c’è il rischio concreto che si ritorni ai livelli della crisi del 2008, tra debiti e suicidi” ha commentato Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, che si occupa di aiutare persone e imprese in sovraindebitamento, e che deve il suo nome alla Legge n.3 del 2012, nota anche come Legge Salvasuicidi, emanata proprio con l’obiettivo di arginare questo terribile fenomeno, che stava colpendo la classe imprenditoriale e molti cittadini, facendo registrare oltre 1.000 suicidi.
Nelle ultime settimane, Legge3.it ha registrato un aumento di circa il 200% del numero di richieste di aiuto per uscire da situazioni di forte indebitamento, inviate principalmente da parte di imprenditori, ma anche da qualche privato. Nel caso delle imprese, circa la totalità delle domande è dovuta ai 2 mesi di lockdown che hanno azzerato gli incassi, rendendo difficile pagare la merce già ordinata in precedenza, e sostenere le spese di bollette e affitto, nonché le tasse. La causa principale che ha spinto i privati a contattare Legge3.it è la sospensione dell’erogazione dello stipendio, dovuta talvolta alla cassa integrazione che tarda ad arrivare, altre volte alla perdita del lavoro. Per questo motivo, Bertollo chiede fermamente al Governo di emanare delle leggi a supporto del credito e di accelerare l’entrata in vigore di quei provvedimenti contenuti nel Decreto Liquidità che eviterebbe alle aziende di risultare insolventi.
“Dovremmo guardare a quanto accaduto circa un decennio fa, e cercare di evitare che cittadini e imprenditori tornino a vivere una situazione del genere, lanciando l’intera economia in una situazione di stallo che tende alla recessione. – Prosegue Bertollo – Oggi abbiamo molte persone che restano fuori da bonus e incentivi per cavilli tecnici e burocratici, che non possono sospendere il mutuo o altre rate di prestiti, ma non hanno entrate a sufficienza per onorare il debito. Serve un intervento da parte dello Stato, che riesca a guardare oltre la burocrazia, e che tenga conto dei mancati incassi di quelle attività alle quali è stata imposta la chiusura, e, soprattutto, che velocizzi l’erogazione della cassa integrazione e dei bonus promessi.”
FONTE : ALESSANDRO MAOLA COMUNICAZIONE
Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it