“Riprendersi” la casa. Interior, rivestimenti e pavimenti Planium, metalli e colori
Storicamente gli italiani hanno sempre dato molta importanza al loro ambiente domestico, ma questo concetto si è perduto specialmente negli ultimi vent’anni, complice una società sempre più “liquida” per studi fuori sede, trasferte di lavoro e necessità di vivere in affitto specialmente gli anni giovanili; la lunga quarantena del Covid-19 ha riportato il Paese alla sua memoria collettiva, facendo riscoprire agli italiani il valore dell’abitare il proprio spazio domestico; questa logica contribuirà a un recupero dell’Interior.
In quest’ottica, una riconsiderazione dell’Interior Design è primaria: basti pensare anche soltanto alla questione cromatica che fa leva sui metalli Planium. Un rivestimento che utilizza il Rame darà valore ai toni caldi: Russet, Tronco, Mogano, Terra di Siena, quelle cromie più discrete del rosso ma più cangianti di un marrone classico. La scelta di un arredo personale passa soprattutto dalla scelta del metallo. Per chi vuole rimanere sui caldi, anche l’Acciaio Ossidato è indicato per un rivestimento a parete, mentre l’Inox avrà una funzione opposta che rimanderà un po’ al sapore vintage, soprattutto agli anni ’70, o all’inclinazione personale di chi vuole rivivere negli interni i grandi progetti architetturali esterni del nostro Novecento.
Al di là dei singoli rivestimenti o della scelta di andare sui metalli pregiati anche per i pavimenti, rimane il fatto che queste scelte possono essere dettate dal fascino antico dell’oggettistica per uso domestico: chi di noi non ha mai avuto o visto nelle antiche case dei parenti portaombrelli, rivestimenti, pentole o portacenere in Rame, Bronzo, Ottone? Perché non ripeterne “i motivi” con rivestimenti o pavimenti? Meno classica e più “moderna” e umbratile è la scelta della scura Calamina, molto apprezzata dagli architetti nell’ultimo decennio e – forse – di stile più giovanile e bohémienne…