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Abbandono scolastico e sport. Il ruolo della scuola? Lo spiega la Andersen International School

Abbandono scolastico e sport: qual è il ruolo della scuola?
Lo spiega la Andersen International School di Milano
Secondo i dati Istat, il 22% dei ragazzi dagli 11 ai 20 anni che praticano sport lo

abbandonano a causa del troppo carico di lavoro a scuola.
La scuola internazionale meneghina, per le classi superiori, risponde con un
programma scolastico che supporta gli atleti: assenze giustificate, programmazione

dei compiti settimanali e interrogazioni pianificate.

Gennaio 2021 – Molti atleti spesso si trovano a scegliere tra il continuare gli studi e l’attività
agonistica e infatti secondo l’Istat, l’80% di chi pratica sport ad alti livelli e a qualsiasi età,
decide di abbandonare l’attività sportiva a causa di un carico di lavoro a scuola diventato
insostenibile per continuare la carriera agonistica. Sempre secondo l’Istituto Nazionale di
Ricerca, la pratica dello sport è massima tra i ragazzi 11-14 anni (85%), ma questo dato
diminuisce di molto con l’aumentare dell’età. Il 22% dei ragazzi dagli 11 ai 20 anni
praticanti attività sportiva, infatti, abbandona lo sport. Questa percentuale sale al 30%
quando si tratta di ragazze. Si deduce, quindi, che il momento più critico è il passaggio tra
le medie e le superiori, dove l’aumento dell’impegno scolastico richiesto diventa il principale
motivo di abbandono tra i giovani dell’attività sportiva agonistica.
Per cercare di dare una risposta ai molti giovani che si trovano di fronte a questo bivio, la
Andersen International School di Milano (https://andersenschool.it/it/), la prima e unica
scuola privata Internazionale a Milano ad avere Middle School e High School paritarie, ha
strutturato per le 2 classi del liceo linguistico e le 2 del liceo scientifico un programma
scolastico speciale che garantisce ai ragazzi sia una formazione completa, riconosciuta dal
Sistema Nazionale Britannico e dal sistema Nazionale Italiano (MIUR), sia la possibilità di
continuare l’attività agonistica.
“Consapevoli di quanto sia importante per i ragazzi la pratica sportiva, abbiamo deciso di
essere, noi, in primis, i tifosi dei nostri studenti che praticano attività agonistiche o artistiche
come il conservatorio o scuole di danza prestigiose. Abbiamo previsto un programma
scolastico completo di tutti corsi, che prevede però la flessibilità e la possibilità di pianificare i
compiti in classe e di organizzare i compiti settimanalmente tenendo conto delle esigenze di
allenamento dei ragazzi. Tutto questo viene fatto in totale trasparenza per evitare che si
creino discriminazioni tra i ragazzi che nuocerebbero al clima della classe” .
Sono le parole di Bianca Parravicini, direttrice della Andersen International School, che nel
2001 ha dato vita a questo progetto didattico fondato su programmi britannici (British
National Curriculum) portati avanti da insegnanti madrelingua inglesi e che oggi conta 500
iscritti di 40 nazionalità diverse.
In 20 anni di attività la scuola ha sempre cercato di rinnovarsi, per formare ragazzi che siano
in grado di rispondere alle sfide personali e professionali che la società impone, tutelando e
promuovendo però anche le attitudini e doti personali.

Come è articolato il programma per gli atleti
L’indirizzo scientifico e quello linguistico della Andersen International School hanno una
durata di 5 anni e prevedono lezioni dal lunedì al venerdì dalle 8.10 alle 13.30 con
mensa inclusa.
Gli studenti e le studentesse che svolgono attività agonistica hanno la possibilità di
assentarsi per i giorni (o per qualche ora al giorno) necessari, semplicemente concordando
con la scuola le singole esigenze. E’ cura della Andersen venire incontro alle necessità dei
ragazzi che con così tanta passione e impegno inseguono i loro sogni.
Per quanto riguarda l’organizzazione, lo studente si confronta con i docenti delle singole
materie per fissare e programmare il carico di studio, compiti in classe e interrogazioni.
Il focus è proprio sull’agevolazione di questi ragazzi che necessitano di una maggior
flessibilità da parte dell’istituzione scolastica, senza ostacolarli.
“Grazie a questo programma di studi personalizzato, i ragazzi interessati possono
continuare a perseguire la propria passione sportiva o artistica, ottenendo comunque una
formazione completa che gli garantisca, una volta terminato il percorso formativo, la
possibilità di accedere all’università italiana e non solo, o di esplorare le offerte di lavoro. La
nostra mission è quella di formare i ragazzi con un approccio alla didattica molto concreto e
allo stesso tempo flessibile, se necessario, che gli faccia apprendere fin da giovani
l’importanza e la capacità di conciliare doveri e passioni e prepararli quindi al mondo di
domani” conclude Bianca Parravicini.

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