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8 marzo: Giulia Castoldi, la signora dei trattori made in Italy – articolo a firma – 4 consigli per le donne in posizione di management in settori considerati maschili

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Marzo è il mese in cui cade la festa della donna e ogni anno vengono celebrati traguardi raggiunti e obiettivi a cui tendere per la parità di genere. Sono però ancora tante le sfide da affrontare per arrivare a risultati concreti anche in Italia, specialmente con la pandemia in corso che sembra aver aumentato il gender GAP. L’emergenza sanitaria ha ampliato questa forbice, basti pensare, come certifica l’ISTAT che solo tra novembre e dicembre, le donne occupate sono diminuite di 99 mila unità rispetto alle 2 mila unità maschili. La situazione non è più semplice per le donne che occupano posizioni manageriali, specialmente in settori di mercato solitamente considerati appannaggio maschile come quello della meccanizzazione agricola.

In questo contesto Giulia Castoldi è la donna dei trattori, Marketing Manager per il Gruppo BCS è una delle poche donne nel mondo della meccanizzazione agricola Made in Italy, di una realtà multinazionale che produce ed esporta macchine agricole in tutto il mondo, un settore che ancora fatica a integrare le figure femminili a pari merito di quelle maschili e che riflette la condizione lavorativa delle donne nello stivale. BCS è l’azienda di famiglia di Giulia che rappresenta la terza generazioni di Castoldi e il suo ruolo è quello per cui ha studiato e che ha desiderato ricoprire all’insegna del motto “Sempre un passo avanti” sottolineando come iniziativa ed innovazione siano la chiave per il successo dell’azienda di famiglia. Lei stessa per seguire questa filosofia ha frequentato il master in imprenditorialità e strategia aziendale presso la SDA Bocconi, per poi proseguire con un’esperienza alla Emmi Holding Italia nel settore marketing, rimboccandosi le maniche per sviluppare un’esperienza che andasse oltre l’azienda di famiglia. Sempre per la stessa dinamica volta ad avere una visione a 360 gradi del settore, Giulia ha  trascorso un periodo di formazione nei reparti produttivi che le ha permesso di conoscere a fondo le specificità dei prodotti a partire dalle lavorazioni di officina fino all’assemblaggio della macchina finita.

Viviamo un momento di generale difficoltà e in questo contesto, in cui si chiede alle donne come sempre un impegno sia sul fronte personale che in quello professionale, credo che le sfide debbano riguardare sempre nuove opportunità da cogliere e nuovi ambiti da individuare per affermarsi. Nel nostro settore le donne si stanno facendo strada con serietà e competenza e sono convinta che questo sia l’atteggiamento giusto per affrontare le sfide e raggiungere gli obiettivi”

Il dispiego delle forze del Gruppo BCS sul fronte innovazione e sul perseverare nel segno di una progettazione e produzione totalmente Made in Italy è una mission che Giulia prende molto sul serio nella misura in cui  “Migliorare i prodotti vuol anche dire fare la nostra parte per l’agricoltura e per il Paese, basti pensare che la nostra nuova gamma di monoasse è StarGate, nome non casuale, poiché riteniamo che la nuova linea sia davvero la porta d’accesso all’innovazione in questo settore” afferma Giulia. 

D’altra parte anche l’agricoltura italiana, nonostante il rallentamento dovuto alla pandemia, mostra dei cambiamenti e Giulia si trova a curare il marketing del Gruppo BCS proprio in un momento storico dove aumentano le quote rosa in agricoltura.  La quota rosa nel primario sfiora il 29% – secondo un’analisi di Coldiretti – nel settore agricolo italiano ma sono sempre più le donne che sia dal lato imprenditoriale che da quello prettamente manovale si impiegano nell’ambiente.

“Sono consapevole di essere in una posizione particolare, avere Ia responsabilità del marketing in un settore prettamente maschile è sfidante, ma anche molto stimolante. Credo che le donne stesse siano artefici del cambiamento che stiamo vivendo,  perchè  hanno capito che alcune loro skills possono essere un importante valore aggiunto nell’ ambiente  di lavoro e che sostenendole  con consapevolezza, possono contribuire alla propria crescita.”

L’impegno della Signora dei trattori non si ferma al suo ruolo in BCS, infatti Giulia ricopre anche le cariche di: Consigliere del Gruppo meccatronici e rappresentante della filiera automotive di Assolombarda, Consigliere del Consiglio Generale di Federunacoma e Componente del Consiglio Generale di Assolombarda. 

  1. Non mettersi in competizione con gli uomini perché uomini – se vogliamo che sia chiaro che donne e uomini non possono essere diversi sul lavoro non si può impostare un rapporto di competizione basato sul genere. E’ giusto ambire a incarichi e paghe dello stesso livello e a parlare e a essere rivendicati dovrebbero essere solo gli obiettivi raggiunti. 
  2. Far valere le proprie competenze senza porsi particolari problemi sulla differenza di genere. Per quella che è la mia esperienza, competenze e serietà vengono riconosciute a prescindere dal fatto che ci si trovi in un contesto maschile. 
  3. Seguire le proprie passioni e non smettere mai di aggiornarsi – I trattori fanno parte del mio dna e del mio lavoro, ma io sono realmente un’appassionata di meccanica e devo dire che soprattutto Il contributo che i nostri trattori specializzati danno alla coltivazione di frutteti e vigneti,  è davvero motivo di grande soddisfazione. Quando assisto alle loro performance e mi rendo conto del loro valore aggiunto per un coltivatore e per la produzione, garantendo la varietà e la qualità dei prodotti che arricchiscono le nostre tavole, mi chiedo, come non amare questo trattore?
  4. Esplorare i nuovi orizzonti che si pongono nella nostra prospettiva, il pensiero e la determinazione delle donne di generazioni precedenti ci hanno aperto grandissime possibilità, a differenza loro noi oggi abbiamo maggiore consapevolezza e serenità, non dobbiamo più dimostrare il nostro valore a qualcuno. Si “sceglie” di dimostrare soprattutto a noi stesse quanto valiamo.

FONTE
THEORIA PR