Welfare aziendale: aiuta a far percepire minore il rischio di contagio in azienda all’86% dei lavoratori
Welfare aziendale: aiuta a far percepire minore il rischio di contagio in azienda all’86% dei lavoratori
Riccardo Zanon, autore del libro Welfare Terapia, spiega come le aziende che applicano questa strategia, vengono percepite più sicure e attrattive. Il 38% vorrebbe lavorarvi, anche se lo stipendio fosse più basso
Che il welfare aziendale fosse alla base della crescita e del buon funzionamento di ogni attività imprenditoriale, è sempre stato alla base del pensiero di Riccardo Zanon, avvocato e consulente aziendale, padre della welfare terapia, che dà anche il nome al suo ultimo libro.
Nell’ultimo anno, in particolare dopo il diffondersi del covid, questo strumento ha acquisito un’importanza sempre maggiore anche agli occhi dei lavoratori, al punto da incidere profondamente sulla percezione che questi hanno dell’azienda in cui lavorano.
Per comprendere la portata del fenomeno, Zanon ha intervistato circa 1.500 lavoratori, confrontando le risposte con i dati raccolti alla fine del 2019, quando si preparava a scrivere il suo libro Welfare Terapia (ESTE Editore, 2020). A prescindere da quali benefits vengano introdotti, le aziende che avviano piani di welfare aziendale vengono percepite anche più sicure per la salute dall’86% degli intervistati, il 23% in più rispetto al 2019, percentuale che sale al 97% in caso vengano introdotti strumenti specifici volti a contrastare la diffusione del contagio e a tutelare la salute.
Circa due terzi dei partecipanti all’indagine, inoltre, affermano di considerare molto importante l’introduzione di piani anticovid aziendali, e la metà sarebbe disposto a cambiare società e mansione, pur di beneficiarne.
“In realtà, questo dato non mi ha sorpreso più di tanto. – Spiega Riccardo Zanon – Un’azienda che introduce strumenti di welfare, pensati per migliorare la vita privata e lavorativa dei propri dipendenti, è un’azienda che ha a cuore il loro benessere e questo, con una pandemia in corso, non può prescindere dal mettere in campo anche azioni concrete che limitino il rischio di contagio. Le aziende che hanno introdotto degli strumenti a tutela della salute dei lavoratori, come l’assicurazione anticovid o le navette che evitano ai dipendenti di dover prendere i mezzi pubblici, vengono percepite dai lavoratori come maggiormente attrattive, e molti sarebbero felici di lavorarci, anche se la retribuzione fosse inferiore a quella attuale presso altre società (38%). Proprio per questo, nel mio libro ho dedicato diversi capitoli all’approfondimento dei possibili strumenti da introdurre, dimostrando come l’investimento iniziale possa ben presto trasformarsi in guadagno economico e di immagine”.
Cresce anche l’interesse nei confronti della possibilità di seguire corsi online di fitness offerti dalle aziende. Molte realtà avevano all’interno delle proprie strutture delle vere e proprie palestre, con tanto di sale pesi e sale per le lezioni, alcune, già da tempo, offrivano la possibilità di seguire i corsi di fitness online con istruttori qualificati, in diretta o on demand. Quest’ultima opzione era considerata rilevante solo dal 17% degli intervistati nel 2019%, mentre oggi, con le palestre chiuse da mesi e lo smart working che da circa un anno sta tenendo migliaia e migliaia di persone lontane dal proprio ufficio, l’apprezzamento sale al 49%.
Infine, il 78% degli intervistati ritengono che il welfare aziendale sia molto importante soprattutto per quei lavoratori che sono stati messi in cassa integrazione, con una conseguente riduzione dello stipendio, aiutandoli a recuperare (anche se spesso solo in parte) il potere di acquisto perso.
“Chi è in cassa integrazione e riceve aiuti dalla propria azienda attraverso le iniziative di welfare aziendale sente di essere considerato importante per il suo datore di lavoro, e che questi stia manifestando il desiderio di sostenerlo e prendersi cura di lui. Si tratta di un aspetto da non sottovalutare, che può contrastare i sentimenti negativi che affliggono i lavoratori in queste circostanze. Questo, inoltre, li aiuta a percepire la situazione come momentanea ed emergenziale, mantenendolo legato alla propria azienda, facendolo sentire parte di un sistema più grande del quale lui è parte essenziale” conclude Zanon.
FONTE
ALESSANDRO MAOLA COMUNICAZIONE