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Titolo THE LAST SUPPER RECALL A cura di Fondazione Gruppo Credito Valtellinese

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La Galleria Credito Valtellinese riapre la mostra “The Last Supper recall” dal 4 al 14 maggio. Inaugurata con Flavio Caroli, la rassegna dopo alcuni brevi periodi di apertura, è stata interrotta dai decreti governativi per il contenimento della pandemia.

L’esposizione approfondisce il tema dell’Ultima Cena e il confronto con il genio Leonardesco attraverso un percorso con opere di Daniel Spoerri, di artisti contemporanei quali Filippo Avalle, Bruno Bordoli, Elia Festa e una selezione di proiezioni e filmati accompagnati da un consistente corpus documentario. In occasione della prima apertura la mostra ha vantato la presenza di The Last Supper di Andy Warhol, ora in restauro.

Un’occasione unica per vedere alcune esclusive installazioni cinematografiche dei film in 16 mm di Andy Warhol è offerta dagli incontri organizzati il 6, 12 e 13 maggio con le proiezioni di “Restaurant (aka l’Avventura)”, “Soapopera” e “Kiss”.
La Galleria del Credito Valtellinese da sempre impegnata nella promozione di iniziative artistiche e culturali, grazie a questa rassegna rinnova il collegamento istituzionale con la Direzione regionale Musei Lombardia, istituto che coordina e gestisce 12 musei statali sul territorio lombardo – fra cui il Museo del Cenacolo Vinciano e il Creval – per la realizzazione di azioni di rete sul territorio.
Daniel Spoerri, importante esponente del Nouveau Realisme, è rappresentato da una duplice espressione creativa: un olio su tavola e due proiezioni. Ne La Céne del 1988 figure naif e applicazioni a collage di pentole, piatti e bicchieri emergono da un piccolo supporto di legno convesso; i soggetti della rappresentazione, a differenza della tradizionale iconografia dell’Ultima Cena, sono ripresi dall’alto e Gesù siede a capotavola mentre gli apostoli ai lati.
Fanno invece parte della sezione proiettiva la “prova d’artista”, esposta in questa occasione per la prima volta al pubblico, dove a ogni personaggio dell’Ultima Cena leonardesca è associato un posto nella ricostruzione plastica della tavola apparecchiata e le Tavole con Le Ultime cene di personaggi illustri, tredici lastre in marmo di Carrara dalle quali emergono in altorilievo suppellettili e vivande consumate fra gli altri da Cristo, Oetzi, Buddah, Socrate, Goethe e Freud, attualmente esposte in permanenza presso il giardino del Grand Hotel della Posta di Sondrio.

Con Ultima Cena del 2007, una composizione stratigrafica in metacrilato dal sorprendente magnetismo prospettico ad effetto ologramma e dai colori cangianti, Filippo Avalle propone una lettura in chiave simbolica, rappresentata da un’esplosione che parte dal centro per espandersi in tutta l’opera, alla cui base si intravedono piccole figure in movimento, che ricordano gli apostoli. Accanto ad essa è esposto il disegno preparatorio su carta dal titolo Ultima Cena: inizio di un viaggio infinito nel cervello-mente, realizzato nello stesso anno.

Bruno Bordoli offre la sua interpretazione dell’Ultima Cena nell’opera di matrice figurativa intitolata Cenacolo, che lascia emergere in maniera evidente la condizione umana, attanagliata da dubbi esistenziali. Il lavoro, di grande formato (cm 194×252) realizzato nel 2007 con olio e acrilico su tela grezza è accompagnato da due schizzi che hanno contribuito alla composizione definitiva.

Da uno sfondo nero da cui emerge un aggregato spiraliforme con filamenti brulicanti che traccia il profilo dell’iconica immagine dell’Ultima Cena, Elia Festa rappresenta attraverso il movimento e l’energia un momento specifico dell’evento biblico: la rivelazione dell’imminente tradimento. I fili di luce che si stagliano nella grande stampa su tela cm 140×280 offrono inoltre il commento iconografico dell’artista sul binomio Cristo/Luce.
La sezione dedicata alla settima arte con le installazioni di film in pellicola 16mm di Andy Warhol, visibili in una sorta di “happening” con cineoperatore, è frutto di una selezione a cura della Cineteca Milano, e riguarda i film datati tra l’inizio degli anni Sessanta e la fine dei Settanta, conservati oggi presso il dipartimento di audiovisivi del MoMA di New York. Durante la sua multiforme parabola artistica, Andy Warhol realizzò centinaia di film, una consistenza che suggerisce un interesse per il mezzo cinematografico tutt’altro che occasionale. Già dalle prime prove filmiche e poi lungo tutto il corso del suo primo decennio di attività in questo ambito, il cinema si offrì al padre della Pop Art di volta in volta come frontiera di sperimentazione linguistica, esercizio di minimalismo, provocatorio sberleffo alla società statunitense. La Factory, intesa sia come lo studio newyorkese dell’artista, sia, in senso lato, come la variopinta comunità che attorno a lui si raccoglieva, ebbe fin dall’inizio un ruolo da protagonista nelle escursioni di Warhol in ambito cinematografico. Realizzati spesso velocemente utilizzando mezzi di fortuna, come ad esempio una macchina da presa 16mm Bolex priva di sonoro, i film di Andy Warhol sono una testimonianza dell’onnivoro talento multidisciplinare del loro autore.
Di particolare interesse sono il corpus documentario e i materiali di repertorio conservati negli archivi del Creval parallelamente alla produzione delle mostre, tenutesi in più di trent’anni nelle Gallerie di Milano, Sondrio, Acireale e Fano. Si tratta una serie di cataloghi commissionati dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, fra cui si annoverano importanti testimonianze come la ristampa anastatica dell’albo “Il Cenacolo” edito da Mondadori con la Galleria Philippe Daverio, per la cura di Alexandre Iolas; l’opera di Damien Hirst “The Last Supper® Damienhirst” del 2000, una serie di 13 screenprints da 152,5×101,5 cm tirata in 150 stampe offset per The British Council e presentata in esclusiva al Refettorio delle Stelline all’inizio del millennio; il ciclo pittorico di Marthial Raysse dal titolo “Hereux Rivages”, raccolto in 13 riproduzioni offset contrassegnate con numeri romani, dedicato all’installazione specifica di una grande opera su tela esposta nel 2007-2008 nell’abside settentrionale di Santa Maria delle Grazie; i fascicoli monografici dedicati alle opere di Antonio Recalcati “L’ombra della Croce”, 2007 di Daniel Spoerri “Ultima Cena”, 2007 e di Velasco Vitali “Ultima Cena”, 2007; il reprint del catalogo della mostra di Hermann Nitsch “L’Ultima Cena” tenutasi alle Stelline e al Centre Culturel Français de Milan nell’anno 2000; la ristampa del progetto fotografico di Dominique Laugè e Valeria Manzi dal titolo “Voies d’Hommes”, 2007; una selezione di numeri del magazine “Andy Warhol’s Interview” contrassegnati da un timbro a tampone – anch’esso presente in mostra – emesso dalla Galerie Alexandre Iolas in occasione della vernice milanese di Warhol del 1987. Questo straordinario avvenimento è ricordato inoltre da una serie di vintage prints di Maria Mulas con ritratti di Warhol.
La rassegna dei documenti, degli oggetti e dei memorabilia collezionati attorno all’icona leonardesca – e al suo recall warholiano – culmina con l’esposizione del poster della mostra “Andy Warhol. Il Cenacolo” e del suo bozzetto a mano libera, elaborato dall’artista e grafico greco Petros su incarico di Iolas e del Credito Valtellinese nel 1986.
Al sito della mostra infine, è disponibile il video del Talk#1 di presentazione del catalogo “The Last Supper Recall”, tenutosi in Galleria con interventi degli artisti-ospiti Filippo Avalle, Bruno Bordoli, Elia Festa, che si sono alternati in una narrazione intima e seducente, capace di coinvolgere lo spettatore in un processo creativo analogo a quello che presiede l’ideazione dell’opera d’arte.
La mostra è prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese nell’ambito dell’accordo di valorizzazione siglato con Mibact – direzione regionale Musei Lombardia e Cenacolo Vinciano, della fondazione Daniel Spoerri, di Cineteca Milano e Centro Culturale “Alle Grazie”.

CALENDARIO INSTALLAZIONI FILM DI ANDY WARHOL
Giovedì 6 maggio, ore 18 – RESTAURANT
Andy Warhol, USA, 1965, 33’, 16mm, b/n, sonoro.
Conosciuto anche come L’Avventura, dal nome del ristorante che fece da set e che era uno dei locali preferiti della modella e attrice Edie Sedwick. Quest’ultima è appunto la protagonista di questo film insieme al consueto coro di personaggi della Factory. Secondo il regista John Mekas, Chuck Wein, regista e manager della Sedwick, codiresse il film.
Mercoledì 12 maggio, ore 18 – SOAP OPERA
Andy Warhol, USA, 1965, 47’, 16mm, b/n, sonoro.
Noto anche come The Lester Persky Story, il film è un omaggio beffardo ai commercials realizzati per la tv da Persky, che negli anni Settanta sarebbe diventato produttore cinematografico. Nel film di Wahrol i ruoli si invertono ed è la Soap Opera (muta ed inerte) ad interrompere il flusso degli spot commerciali (sonori e brillanti).
Giovedì 13 maggio, ore 18 – KISS
Andy Warhol, USA, 1963, 36’, 16mm, b/n, muto.
Coppie di uomini e donne si scambiano baci ed effusioni. Tra di essi, alcune personalità illustri, come lo scrittore ed attivista Ed Sanders, il fotografo e regista Gerard Malanga, il critico d’arte Pierre Restany. Secondo lo scrittore Bob Colacello, assai vicino alla Factory, l’idea del film nacque dal divieto imposto dal codice hollywoodiano di mostrare sullo schermo baci in cui le labbra si toccassero per più di tre secondi.

Il programma di proiezione delle opere filmiche di Andy Warhol, il catalogo in formato digitale e la registrazione del Talk#1 sono consultabili sul sito: www.creval.it/eventiCreval/mostre
COORDINATE MOSTRA
Titolo THE LAST SUPPER RECALL
A cura di Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
Sede Galleria Credito Valtellinese, Corso Magenta 59 – Milano
Date 4 – 14 maggio 2021

Orari da martedì a venerdì, ore 14 – 19

Ingresso gratuito senza prenotazione
Per la sicurezza del pubblico e del personale in Galleria, l’accesso alla mostra sarà limitato a 30 persone alla volta

INFO pubblico
Galleria Credito Valtellinese – galleriearte@creval.it – www.creval.it
Media Relations – mediarelations@creval.it
fonte
UFFICIO STAMPA
IBC Irma Bianchi Communication