INTERVISTA A FEDERICO BARSANTI
D: Come nasce la tua carriera Federico?
“Sono io che ho scelto o qualcos’altro ha scelto me?
Molte volte pensiamo di dover o voler scegliere, alcune volte la vita lo fa per noi.
Non saprei dunque rispondere con precisione se non aprendo un poetico discorso su quella cosa meravigliosa che è il viaggio che ognuno di noi intraprende nella vita. “
D Parlaci di te Federico…
“Io sono abituato a parlare attraverso la mia parte artistica, la mia storia, il mio albero genealogico. Parlare di me è come parlare di tutti. Il mio essere attore invece mi porta a raccontarvi che quando ero bambino giocavo a fare un negozio in casa con il mio fratello gemello e durante la progettazione del gioco ritrovavo me stesso. Svolgevo qualcosa che mi apparteneva. La società poi mi ha spinto a realizzarmi e questo è accaduto quando ho trovato il mio spazio di comfort. Un giorno transitando con la mia bici transitavo e vidi un cartello con scritto scuola di arti sceniche, mi sono sentito attratto. inizio tutto da lì, poco più che vent’enne.
Una scuola d’arte a Forte dei Marmi .
Ho girato moltissimo il mondo, Londra, Berlino, gli Stati Uniti, ho cercato di esplorare per capire cosa davvero volevo fare e alla fine scelsi questa scuola fondata da Raffaella Panichi. Lei mi ha lasciato un patrimonio enorme professionalmente e umanamente.
Mi sono diviso tra arte e insegnamento.
D “Come ti definiresti, attore, scrittore, pedagogista teatrale…?”
Esploratore, sono un viaggiatore!
D Federico sognare a volte è una necessità, a volte è lottare per crescere. E’ così?
“Questa domanda apre tantissime porte.
Io penso molto ai giovani, ai miei ragazzi, alla loro età delicata.
Certo, questi stessi devono poter trovare l’insegnante giusto. Una persona in grado di donare loro qualcosa che vada oltre un lavoro incentrato sull’ego.
Poi, è fondamentale quanto è impegnativo vivere tra impegno e fortuna. “
D Cosa consigli ad un giovane per entrare in questo modo?
“Indubbiamente lo studio è la prima cosa poi, esplorare, non chiudersi mai,
Fare tanti provini, tanti casting, fare esperienza.
L’esperienza serve per poi cambiare.”
D …prima hai parlato di città e ti sei definito esploratore.
Quale città descrive meglio Federico?
“Io ho girato molto in posti anche abbastanza difficili, ho esplorato tanto. Palestina, Israele, Kosovo.
La città in cui mi riconosco di più è Berlino, ho assistito anche alla caduta del muro, io ero lì.”
D I momenti più belli della tua carriera e i momenti più difficili?
“L’apice quando sono riuscito ad entrare in connessione con gli altri, lavorare con i bambini, quando lavoro con la strategia poetica con le persone e i viaggi che faccio con loro, un lavoro psico-sociologico e teatrale e poi la mia carriera personale con signora Porzia, al Festival di Spoleto l’anno scorso è stata un esperienza nuova, meravigliosa. Sono spettacoli che ti riportano al teatro classico e sono utili anche ad un fine terapeutico.
Il momento più difficile? L’essere artista in Italia. una delle cose più frustranti. C’è molta poca sensibilità verso gli artisti.”
D Signora Porzia. Ci racconti la storia?
“Signora Porzia è una Dea, una maschera, una potenza.
La maschera è potenza che trasforma la figura umana, l’attore o l’attrice, nella potenza della favola o della storia che sta raccontando e arriva alle corde interiori di ognuno di noi.
Porzia quando la vede il pubblico, si blocca il respiro. Lei si presenta in modo divertente, proprio come una Dea che vuole guarire le persone che avverte : appena uscite dal teatro tornerete i cretini di sempre. Fa sorridere, fa divertire Porzia. Porzia fa emozionare il pubblico.
Un personaggio che viene dall’aldilà per far fare un viaggio emotivo ed emozionale al pubblico.”
D Da qui passerei alla Strategia Poetica, ce ne parli?
“La STRATEGIA POETICA è un qualcosa che ho ideato nel 2012, ideata attraverso la mia esperienza pedagogica a teatro e che porta co se l’esperienza della vita di tutti i giorni.
E’ stato un processo molto lungo he mi ha portato a creare la strategia poetica, ci fa scoprire tutti gli spazi interiori che abbiamo senza che il nostro ego li possa trascurare. “
Un bel viaggio introspettivo, Federico!
D Federico scrittore?
Indubbiamente parto dal mio ultimo,
–La strategia poetica, un lavoro che mi ha impiegato 4 anni.
spinto da tante persone che seguivano i miei corsi di strategia poetica a scriverlo. Una disciplina artistica su carta;
-Un romanzo che parla di un bambino abusato dalle istituzioni “Per non dirlo a nessuno“. 100 pagine molto intense.
-Una editor mi ha aiutato invece con “Ricette per la felicità” con 150 aforismi, uno per pagina, -tutte risposte alla Porzia diciamo 🙂 –
Ed infine Signora Porzia;
D Quali erano le materie scolastiche dove Federico era più bravo?
“Io con la scuola ho sempre avuto un rapporto di dolore, la scuola la ricordo con dolore. Dall’istituto tecnico agrario allo scoppio, mi sono ri-iscritto al professionale per il commercio, volevo fare il paleontologo, ce l’ho fatta no?! 😉 Poi ho fatto l’università ma avevo paura, della scuola, delle istituzioni e cosi ho fatto il mio viaggio in un altro senso, facevo lezioni private di lettere, la mia passione. “
D Federico descritto con tre aggettivi
“Egocentrico, sensibile, allegro”
D Federico, I tuoi prossimi impegni?
“La mia scuola di teatro che prosegue, in programma ho un viaggio nuovo di Strategia Poetica, un seminario di tre giorni , poi Signora Porzia, ripartiremo da zero post Covid-19 .”
LA SCUOLA & I contatti
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