ROMEO GIGLI SS_23 EPIC WANDERLUST
ROMEO GIGLI SS_23
EPIC WANDERLUST
La SS_2023 è generata da un gesto d’intima sensibilità, il team creativo rivolge la sua fervida attenzione al nucleo di passione che sin dall’inizio orienta l’unicità della strada formativa della maison: praticare l’attitudine di raccontare storie attraverso la creazione, per infondere un arricchimento di senso all’ abbigliamento, soffiare un’anima nella collezione.
L’ispirazione che accende la fantasia creativa inizia dall’evocazione metodica di Romeo Gigli, e trova nell’antico mito dell’epopea di Gilgamesh il motivo di relazione: leggendario re della sumerica Uruk ed eroe dal cuore impavido, l’indole di guerriero lo condusse ad errare per vaste terre in imprese formidabili, l’ardore interiore lo guidò fino ai confini del mondo per carpire il segreto della vita immortale. L’animo nobile lo spronò al confronto con figure straordinarie, e al conforto dell’amicizia fraterna con Enkidu, apparso come rivale e rivelatosi compagno d’importanza vitale: alleanza strategica che ha reso possibile l’epico viaggio, come l’unione sinergica dell’ufficio stile lega le forze e competenze dei creativi nell’armonia del nuovo percorso.
L’afflato al viaggio li unisce.
Come Gilgamesh, spinto da brame di conquista e profonde inquietudini d’esistenza viaggia lontano, perché lontana è la dimora di chi custodisce per lui sfide e risposte, così in Romeo Gigli la curiosità bramosa di conoscenza e stupore guida la mente creativa a ricercare ampie distanze, perché distanti per spazio e tempo risiedono le intuizioni più preziose.
Come Gilgamesh accoglie la saggezza trasformativa del suo lungo peregrinare, e tornato dal viaggio incide l’esperienza ricca di meraviglie, moti d’animo e conquiste, su stele di pietra, così in Romeo Gigli i tesori raccolti nell’esplorazione di geografie esotiche e suggestioni vibranti son tradotti come incisioni intriganti sulla trama dei capi.
Viaggiare nella SS_2023 equivale a compiere un incantevole esercizio d’immaginazione: l’intenso itinerario di Gilgamesh tra ammalianti atmosfere naturali e prodigiose creature animali s’instilla nel percorso della collezione, gli elementi leggendari divengono indizi formali che, grazie all’opera di decantazione della lavorazione stilistica, imbastiscono un racconto attuale mentre si fondono alla costruzione sartoriale. Così si dipana il filo narrativo annodato al racconto originale: la storia si trasmette alla materia che si fa veicolo di pura fascinazione, e sul corpo carezza emozionale.
Quel che era il Lago Della Mezzaluna, luogo del magico incontro con Utnapishtim, saggio immortale sopravvissuto al diluvio universale, lago in cui l’eroe s’immerge per agguantare la pianta che riporta vigore al corpo e alla vita, dona la forma di mezzaluna alla stoffa per farne intarsi sulle trasparenze del reggiseno, o tondi scavi di nudo sotto al petto del corsetto. Quel che era l’apparizione sagace del Serpente, che all’eroe sottrae la pianta miracolosa godendone i benefici di ringiovanimento fino a mutare il manto, s’indovina nel manicotto in cui il tessuto arrotolato lo ritrae, poi scompare nell’assottigliarsi in lacci sinuosi che s’avvinghiano sulla pelle svelata e s’avviluppano in spire armoniose a chiudere i lembi del capo in doppia vestibilità, infine riappare nella sorprendente sperimentazione dove il calore scalda e ripiega tasselli di poliestere riciclato che sulla camicia si assemblano tutti in una goffratura, lavorazione d’illusione stupefacente a rievocare le squame da serpente della pelle perduta.
Dalla Foresta Dei Cedri, scenario di prodezze contro mostri e di bottini di legno sacro, proviene la finezza della palette, omaggio alla poetica maestria cromatica di Romeo Gigli nell’uso delle tinte per dipingere paesaggi sentimentali. L’ispirazione attinge alle atmosfere che colorano le scene delle avventure, e la nobiltà setosa dei tessuti s’arricchisce di sfumature sognanti: i verdi densi della selva, i marroni vischiosi del fango su cui brilla l’oro del sole, l’amaranto dell’incanto dei riflessi di luce che il tramonto lascia brillare sull’acqua rievocata dalle trasparenze.
Dal patrimonio d’arte stilistica della maison provengono anche i tocchi di sofisticatezza dei tagli, che insieme ai gancetti tracciano disegni con le fenditure affilate e aprono il tessuto alla geometria della leggerezza, e l’iconico drappeggio che ondeggia lieve sul corpo mentre scolpisce il cappuccio che si tramuta in mantella: soluzioni di raffinatezza sartoriale realizzazione del Made in Italy dalla più alta tradizione artigianale.
Teresa La Fosca
Public Relations & Press Office