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Indagine N26 & GoStudent: L’82% dei genitori italiani vuole più educazione finanziaria a scuola ||| Ottobre ‘Mese dell’Educazione Finanziaria’

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7 famiglie italiane su 10 danno la “paghetta” ai propri figli.

L’82% dei genitori vuole più educazione finanziaria a scuola.

Quasi 7 famiglie italiane su 10 danno la “paghetta” ai propri figli
Per il 40% dei ragazzi la mancia è settimanale e ammonta a €10/20
Per 1 genitore su 2 la paghetta è indipendente dal rendimento scolastico
Oltre il 99% dei genitori italiani dice di sapere l’uso che il proprio figlio fa del denaro
I giovani risparmiatori superano il 25%
Il 91% ritiene sia cruciale insegnare ai figli il valore dei soldi e l’importanza del risparmio
L’82% dei genitori vorrebbe più educazione finanziaria a scuola
2 genitori su 3 sono, però, soddisfatti di come stanno gestendo la “paghetta” dei propri figli

Ottobre è il ‘Mese dell’Educazione Finanziaria’. Per l’occasione, la piattaforma di e-learning GoStudent e la banca online N26 hanno voluto dare voce ai genitori italiani e conoscerne più da vicino prospettive e opinioni su temi come la “paghetta”, il risparmio e l’utilizzo del denaro.

Quasi 7 famiglie italiane su 10 danno la “paghetta” ai propri figli.

Dallo studio condotto da N26 e GoStudent su un campione di genitori con figli della Generazione Alpha e Z è emerso che la “paghetta” è ancora una pratica ampiamente diffusa tra le famiglie italiane. Infatti, quasi 7 genitori italiani su 10 (66%) hanno dichiarato di dare la mancia ai propri figli per abituarli a fare qualche spesa in autonomia e responsabilizzarli.

Per il 40% dei ragazzi la “paghetta” ammonta a €10/20 ed è percepita a cadenza settimanale.

Settimanale, mensile o “su richiesta”? In Italia, il 40% dei genitori è solito dare la mancia ai propri figli con cadenza settimanale. Il 22% preferisce, invece, dispensarla su base mensile. Grazie ad una somma percepita mensilmente i ragazzi, soprattutto quelli più grandi, hanno, infatti, l’opportunità di sviluppare maggiore autonomia nelle decisioni economiche e in una prospettiva di più lungo periodo. Sempre al 22% si attesta, invece, la percentuale di genitori che non hanno concordato una frequenza prestabilita. Il 15% dei genitori dà la “paghetta” su richiesta, in base alle esigenze dei figli. Solo l’1% la dispensa quotidianamente.

Per 4 ragazzi su 10 la “paghetta” settimanale è tra €10 e €20. Sono soprattutto gli adolescenti della fascia 14-16 a percepire questa cifra. Con il salire dell’età aumenta anche la quantità di denaro messo a disposizione dalle famiglie. Solo il 10% prende più di €50 di mancia ogni settimana e si tratta prevalentemente dei ragazzi dai 17 anni in su.

Non ci sono invece differenze di genere: la somma destinata ai ragazzi e alle ragazze risulta essere la stessa.

Per quasi 1 genitore su 2 la paghetta è indipendente dal rendimento scolastico.

Per il 45% delle madri e dei padri che hanno preso parte al sondaggio di GoStudent e N26 la “paghetta” non dipende assolutamente dal rendimento scolastico. Per il 28% dei ragazzi italiani, invece, andare bene a scuola rappresenta un incentivo per poter ottenere del denaro extra. Infine, l’11% dei genitori sostiene che la “paghetta” debba essere commisurata alle performance scolastiche e che dei buoni risultati nello studio siano una condizione imprescindibile. Niente mancia, quindi, se i figli vanno male a scuola.

Oltre il 99% dei genitori italiani dichiara di sapere l’uso che il proprio figlio fa del denaro.

I giovani risparmiatori superano il 25%.

Il 99,5% dei genitori intervistati dice di essere a conoscenza dell’utilizzo che il proprio figlio fa della “paghetta”. Oltre il 50% la destina alle uscite con gli amici, mentre il 16% la usa prevalentemente per acquistare libri, videogiochi, film e musica.

Più del 25%, infine, accantona regolarmente almeno una parte della paghetta, con lungimiranza e senza alcuna imposizione da parte dei genitori.

Il 91% ritiene sia cruciale insegnare ai figli il valore del denaro e l’importanza del risparmio.

Le famiglie italiane, che sono tra le più attente al risparmio in Europa, guardano anche al futuro e

concordano, quasi all’unanimità, sul fatto che educare bambini e ragazzi all’uso consapevole del denaro e all’importanza del risparmio contribuisca a prepararli al mondo e a renderli più responsabili. Infatti, sempre secondo il sondaggio di GoStudent e N26, sono oltre il 91% i genitori che ritengono sia importante trasmettere ai propri figli, fin da quando sono piccoli, le prime nozioni di educazione finanziaria.

Il 61% ha, inoltre, dichiarato di affrontare regolarmente il tema del risparmio e di fare il possibile per trasmettere questo valore ai propri figli e sensibilizzarli. Il 30% dice, invece, di non discutere costantemente di risparmio, ma che, comunque, questo sia un argomento abbastanza ricorrente in casa.

Solo il 2% degli intervistati non impartisce alcun tipo di insegnamento finanziario e sostiene di non considerarlo un aspetto fondamentale nel percorso di crescita dei propri figli.

L’82% dei genitori vorrebbe più educazione finanziaria a scuola.

Oltre 8 genitori su 10 vorrebbero che l’educazione finanziaria fosse affrontata sui banchi di scuola e inclusa nei programmi scolastici. Ad oggi, invece, gli insegnamenti finanziari sono ancora quasi completamente appannaggio delle famiglie italiane. Un fattore questo che può contribuire a creare disparità sociale e a far sì che temi come il valore del denaro e l’importanza del risparmio rimangano una prerogativa dei ragazzi con i genitori più istruiti e abbienti. In altri Paesi, come il Portogallo e in molti Stati americani, l’educazione finanziaria è, invece, da tempo materia scolastica obbligatoria. Nell’attesa che la finanza venga affrontata sistematicamente anche dalle scuole italiane, enti privati e istituti bancari possono rivestire un ruolo chiave e offrire un importante supporto alle famiglie. È, infatti, solo attraverso una cultura finanziaria solida che i nostri ragazzi saranno in grado di gestire gli imprevisti finanziari e assumere decisioni in futuro.

2 genitori su 3 sono soddisfatti di come stanno gestendo la “paghetta” dei propri figli.

Nonostante la carenza di educazione finanziaria nel nostro Paese, il 64% dei genitori intervistati dice di essere soddisfatto di come sta gestendo la “paghetta” dei figli e di sentirsi a proprio agio nel sensibilizzarli ad un buon utilizzo del denaro. Il 37%, invece, non si sente per nulla o non del tutto all’altezza di questo compito e sono molti i genitori che vorrebbero poter contare su un supporto esterno per ciò che concerne l’educazione finanziaria dei propri figli.

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“La cultura finanziaria è una competenza fondamentale per la vita. Dare una paghetta ai propri figli è un modo per lasciarli liberi di scegliere, ma anche per metterli alla prova, ponendo le basi di quell’educazione finanziaria di cui il nostro Paese è ancora carente. Infatti, avere a disposizione del denaro permette a bambini e ragazzi di soddisfare dei piccoli desideri, ma allo stesso tempo di imparare ad apprezzare il valore delle cose e a gestire i propri soldi”, ha dichiarato Mariano Demartino, Country Manager di GoStudent Italia.

“Questa indagine è solo la prima di tutta una serie di attività nate dalla sinergia tra GoStudent e N26. Grazie a questa partnership, vogliamo avvicinarci sempre di più alle famiglie e incoraggiare i genitori italiani, così come gli insegnanti, ad inserire l’educazione finanziaria nel proprio dialogo educativo”, ha concluso Demartino.

“Come banca digitale, N26 ha nel proprio dna l’obiettivo di avvicinare le persone al mondo della finanza con semplicità e sicurezza. Due parole chiave che devono, a mio parere, guidare anche i percorsi di alfabetizzazione finanziaria per i più giovani, affinché possano imparare a gestire le proprie finanze con competenza, ma soprattutto con serenità – commenta Andrea Isola, General Manager Italy and South-Eastern Europe di N26 Bank – I dati emersi dalla ricerca con GoStudent tracciano una fotografia chiara: se da un lato i ragazzi si approcciano autonomamente al risparmio, iniziando ad accantonare parte della paghetta, dall’altro arriva una richiesta chiara da parte delle famiglie. C’è bisogno di formazione su questi temi, di interlocutori terzi che supportino le famiglie nei percorsi di educazione finanziaria che possono partire in casa, ma devono continuare altrove. La partnership tra N26 e GoStudent è un primo passo in questa direzione e l’impegno come banca è quello di continuare a mettere a disposizione il nostro know-how per la creazione di una cultura finanziaria sempre più solida e inclusiva”.

GoStudent e N26 insieme per le famiglie italiane.

In occasione del ‘Mese dell’Educazione Finanziaria’, N26 e GoStudent hanno deciso di unire le forze e di offrire supporto e consulenza alle famiglie italiane. Da ottobre a dicembre, la prima lezione con GoStudent, che è gratuita e permette di provare il servizio, verrà tenuta dagli esperti di N26 e sarà incentrata sul tema dell’educazione finanziaria. Inoltre, i nuovi iscritti alla piattaforma di lezioni e ripetizioni online GoStudent avranno diritto ad uno sconto del 10% su tutti i piani di studio.

Indagine sull’Educazione Finanziaria condotta da N26 e GoStudent:

L’Indagine, condotta in occasione del Mese dell’Educazione Finanziaria dalla piattaforma di e-learning GoStudent in collaborazione con la banca online N26, offre una panoramica ampia e dettagliata su temi come la “paghetta”, il risparmio e l’utilizzo del denaro, affrontati dal punto di vista dei genitori italiani. In totale oltre 330 madri e padri italiani, con figli della Generazione Alpha e Z, sono stati chiamati a rispondere ad un questionario online a settembre 2022.

Informazioni su GoStudent:

GoStudent è uno dei principali fornitori di ripetizioni online al mondo e, con una valutazione di 3 miliardi di euro, è l’azienda EdTech più valutata in Europa.

GoStudent è stata fondata a Vienna nel 2016 da Felix Ohswald (CEO) e Gregor Müller (COO) e opera attualmente in 20 mercati.

Attraverso la sua piattaforma, GoStudent offre video-lezioni individuali per oltre 30 materie a studenti di ogni età e livello, dalle elementari all’università.

Ad oggi, l’azienda ha ricevuto finanziamenti per +590 milioni di euro da investitori internazionali, tra cui Prosus e SoftBank Vision Fund 2. Nel 2021, GoStudent ha acquisito FoxEducation, questa acquisizione è stata seguita da quella di Tus Media Group e Seneca Learning nel 2022.

Attualmente GoStudent supporta più di 11 milioni di persone in tutto il mondo. La scale-up impiega 1.600 dipendenti e può vantare un network di più di 20.000 tutor internazionali. Oltre 1,5M sessioni vengono prenotate ogni mese con GoStudent. Per saperne di più visitare: www.gostudent.org/it

Informazioni su N26:

N26 sta costruendo la prima Mobile Bank globale che il mondo ama usare. Valentin Stalf e Maximilian Tayenthal hanno fondato N26 nel 2013 e hanno lanciato il primo prodotto della società all’inizio del 2015. Attualmente, N26 ha 7 milioni di clienti in 24 mercati. N26 ha un team di 1.500 persone di 80 nazionalità basate in tutto il mondo. La banca ha 10 uffici dislocati a Amsterdam, Berlino, Barcellona, Belgrado, Madrid, Milano, Parigi, Vienna, New York e San Paolo. Con una licenza bancaria europea completa, una tecnologia all’avanguardia e nessuna rete di filiali fisiche, N26 ha ridisegnato il settore dei servizi bancari per il 21° secolo ed è disponibile per Android, iOS e desktop. Con una valutazione che supera i US$9 miliardi, N26 ha raccolto quasi US$1.8 miliardi dai più importanti investitori del mondo, tra cui Third Point Ventures, Coatue Management LLC, Dragoneer Investment Group, Insight Venture Partners, GIC, Tencent, Allianz X, Valar Ventures di Peter Thiel, Horizons Ventures di Li Ka-Shing, Earlybird Ventures, Battery Ventures, oltre ai membri del management board di Zalando e Redalpine Ventures. Attualmente, N26 opera in Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera.