TELEFONO AZZURRO ESORTA A CONOSCERE I RISCHI PER COGLIERE LE OPPORTUNITÀ DEL METAVERSO
TELEFONO AZZURRO ESORTA A CONOSCERE I RISCHI PER COGLIERE LE OPPORTUNITÀ DEL METAVERSO
Di questo si è parlato nel convegno Telefono Azzurro “Educazione e Metaverso: Trasformazione e Sostenibilità Digitale” che ha visto la partecipazione dei ragazzi insieme a rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, privato e del terzo settore
Negli interventi fatti durante il convegno “Educazione e Metaverso: Trasformazione e Sostenibilità Digitale” organizzato da Fondazione S.O.S – Il Telefono Azzurro Onlus che si è tenuto oggi a Roma, tutti i relatori si sono detti d’accordo sulla necessità di vedere il mondo digitale come un’opportunità a livello di educazione e formazione dei bambini e adolescenti attraverso l’ascolto attivo delle loro esigenze. In questo scenario, il tema del Metaverso è centrale per il futuro dei più giovani: le opportunità sono molteplici ma è necessario anche conoscerne i rischi per accompagnare le nuove generazioni verso lo sviluppo di nuove competenze in un ambiente sicuro e protetto.
“L’incontro di oggi ci permette di affrontare un tema di grande interesse, oltre che complesso: il futuro dei nostri ragazzi nel mondo digitale”, ha aperto il convegno il Professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro. “In particolare, parliamo di Metaverso che da un lato offre opportunità significative, dall’altro richiede da parte di noi adulti una grande capacità di ascolto delle esigenze del mondo giovanile e un’attenzione ai possibili percorsi che li porteranno a sviluppare nuove competenze”.
Tutto parte dall’ascolto dei ragazzi, delle loro idee, paure e preoccupazioni. Oggi ci troviamo davanti a una nuova realtà digitale altamente interattiva dove intrattenimento, educazione, economia, lavoro e socialità si incontrano in un click. La riflessione necessaria da fare è come rendere sostenibile, sicuro e protetto l’ambiente digitale attraverso il coinvolgimento di aziende, istituzioni e società civile all’interno del Metaverso stesso.
“Ci troviamo di fronte a bambini che stanno costruendo la loro identità in un mondo che sta cambiando, ci sono dei rischi concreti nel digitale di cui dobbiamo tenere conto, quali il gaming, la realtà aumentata, l’uso del denaro online e l’utilizzo dei dati sensibili”, ha continuato il Professor Caffo. “Il Metaverso è il luogo dove le esperienze fatte possono essere molto realistiche ed immersive, talvolta con il rischio di danni soprattutto nei più piccoli. Dobbiamo costruire delle regole e dei percorsi che permettano alle nuove generazioni di vivere il mondo digitale in totale sicurezza, anche dal punto di vista della loro salute mentale”.
Secondo la ricerca TelefonoAzzurro&Doxa Kids presentata a febbraio 2022, tra i maggiori ambiti di utilità del Metaverso, i giovani intervistati hanno individuato svago (45%), gioco (50%), interazioni amicali (35%), apprendimento e studio (35%)
“Emerge la necessità di arricchire il Metaverso con nuovi contenuti per la formazione, per l’apprendimento e, in generale, per lo sviluppo di competenze dei più giovani e va capito come questa dimensione può essere supervisionata dagli adulti. Oggi la sfida è quella di comprendere che strumenti possiamo mettere a supporto e che strategie dobbiamo mettere in atto per creare un ambiente sostenibile protetto e sicuro per i nostri ragazzi”.
I confini tra mondo virtuale e reale tenderanno ad essere sempre più sfumati: le attività finora svolte nel mondo fisico potranno essere condotte anche in quello digitale, dall’intrattenimento alla socialità, dal lavoro all’educazione. Nel Metaverso arriveremo a provare esperienze sensoriali simili a quelle della vita reale ed entrambe le realtà saranno parte del processo di sviluppo e formativo di bambini e adolescenti.
Telefono Azzurro è nato 35 anni fa per l’ascolto dei bambini in difficoltà e stato di disagio. Ed è proprio attraverso l’ascolto continuo che la Fondazione ha compreso già da tempo come la presenza del digitale nella vita quotidiana dei giovanissimi sia sempre più importante e inevitabile.
“Emerge la necessità di creare momenti di confronto come questo che permettono di mettere in evidenza le difficoltà di un cambiamento nel mondo reale e digitale, ma anche di individuare azioni concrete per cogliere tutte le opportunità”, ha concluso l’incontro il Professor Caffo. “Siamo dalla testimonianza dell’Istituto Mattarella di Modena che sta cercando di accompagnare i propri studenti nel mondo digitale mostrando loro le potenzialità. Dobbiamo tenere a mente che accanto a bambini e adolescenti ci devono sempre essere degli adulti competenti e istituzioni attente, aziende reattive e una società civile coinvolta. E’ importante trovare delle regole comuni, l’Unione Europea rappresenta in questo un punto di riferimento e il mondo delle associazioni è chiamato a sensibilizzare e a creare momenti di confronto per portare il tema al tavolo delle istituzioni e nelle aule del Parlamento. Fondamentale è il mondo della scuola in questo processo in atto: dobbiamo fare rete, avendo i ragazzi coinvolti e rendendoli soggetti attivi”.
Informazioni su Telefono Azzurro
Telefono Azzurro nasce nel 1987 a Bologna per poter dare una risposta concreta al “diritto all’ascolto” riconosciuto al bambino dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia firmata dalle Nazioni Unite. Da 35 anni, è punto di riferimento per bambini e adolescenti in difficoltà, in prima linea nella difesa e promozione di una cultura che rispetti e valorizzi le loro potenzialità. Al telefono, in chat e sul territorio, Telefono Azzurro è ascolto, intervento e prevenzione, e si evolve costantemente per rispondere ai nuovi bisogni di bambini e ragazzi. Oggi è anche una realtà di riferimento digital, che interagisce con bambini e ragazzi sui social e affronta con loro le tante e nuove situazioni critiche che vengono dal mondo online: prevaricazioni online, cyberbullismo, sexting e sextortion, adescamento online, violazioni della privacy, game e gambling online e furti di identità. Una vera e propria piattaforma integrata – telefono, web, social media, app, centri territoriali, gruppi locali di volontari – per rispondere all’esigenza delle nuove generazioni di essere pienamente cittadini digitali. Un approccio multi-canale per affrontare abusi e disagi, vecchi e nuovi.
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Ufficio Stampa:
Theoria