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Cattive Compagnie by Superfluo e Contemporary Cluster 15 novembre 2022

NATALE E CAPODANNO GOURMET: LE PROPOSTE DI AFF PER FESTEGGIARE

Dal 15 novembre 2022 al 31 luglio 2023

Superfluo, via Francesco Reina 9, Milano

Palazzo Brancaccio, Via Merulana 248, Roma

Contemporary Cluster e Superfluo si uniscono per creare una narrazione che si snoda in più città: Roma e Milano. La collaborazione è nata in un momento storico dominato da frammentazione e polarizzazione, perciò l’intento è ampliare il raggio delle possibili interazioni per permettere a più persone di entrare in contatto. Abbiamo così deciso di analizzare che cosa significa esercitare il proprio giudizio critico, partendo dall’arte contemporanea, per poi arrivare a creare un discorso più ampio sulla contemporaneità. 

“Non frequentare brutte compagnie” diceva sempre la nonna, per evitare di corrompere l’educazione che avevamo ricevuto e per non conoscere altro rispetto alle convenzioni che bisognava rispettare. 

Come si distingue una cattiva compagnia da una buona? 

Per preservare lo status quo, ma soprattutto le proprie energie psichiche, viene compiuta una semplificazione della realtà sulla base di discriminazioni: il bene e il male, il bello e il brutto, la destra e la sinistra. Il giudizio e la discriminazione però hanno determinato l’evoluzione dell’essere umano, ma oggi sembrano essere elementi che rallentano il naturale sviluppo della nostra società: nazionalismi, populismi, estremismi di ogni sorta nascono da un’atavica paura di essere annientati da chi non condivide con noi usi, costumi e modi di vivere e di pensare.

Qual è quindi la possibilità futura? 

Tra le life skills indicate da OMS e UE, l’empatia viene indicata come la caratteristica che potrà creare una società migliore attraverso l’esercizio di immedesimazione nell’altro in assenza di giudizio. Trovare l’equilibrio tra un atteggiamento completamente a-giudicante e il suo opposto parrebbe auspicabile.

Cattive Compagnie // Contemporary Cluster si pone l’intento di allenare il giudizio critico del pubblico a partire dal campo che conosciamo meglio: l’arte contemporanea. Quest’ultimo dovrebbe essere l’ambito in cui più sarebbe utile, per l’evoluzione e miglioramento dello stato generale dell’arte, una critica costante e costruttiva, ma la società dell’iper produzione/dello spettacolo/della performatività ha sviluppato una tendenza al livellamento: ogni opera è bella, ogni artista è interessante. Sarà appunto questo il punto di partenza del progetto, che si svilupperà su fasi distinte seppur consecutive. Partendo dall’operazione di Gian Maria Marcaccini, in cui verrà analizzata la sua produzione e le sue modalità artistiche, si passerà a Valerio di Fiore grazie al quale verranno messi in contatto il mondo dell’arte con la società contemporanea, attraverso il tema della malerba; il ciclo si concluderà con una mostra collettiva che analizza tutte le sfaccettature dell’erbaccia. Quest’ultima diventa centrale per tutto il ciclo perché è definita dal dizionario come “erba inutile, nociva al seminato”, facendo così emergere alcuni aspetti fondamentali di Cattive Compagnie // Contemporary Cluster: prima di tutto che ogni cosa è giudicata in base all’utile che può creare, alla performance che può attuare, e in secondo luogo che le devianze rispetto alla narrazione dominante (e utile) sono da controllare, da direzionare, da eliminare. 

Cattive Compagnie // Contemporary Cluster intende avviare, tra le altre cose, operazioni collaterali come talk o attività social, per interagire direttamente con il pubblico e così da generare un impatto reale sulla percezione dei temi trattati.

fonte ufficio stampa superfluo