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QUALITA’ DELL’ARIA: Cosa respiriamo tutti i giorni?

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QUALITA’ DELL’ARIA: Cosa respiriamo tutti i giorni? 

E’ ufficialmente iniziata in Canada la stagione degli incendi. Dall’inizio di giugno ad oggi ben 8 milioni di acri di terreno sono andati a fuoco. Questo ha portato ad un risultato sconvolgente. La migrazione delle tossine e delle polveri sottili, derivanti dagli incendi, ha reso New York, temporaneamente, una delle città più inquinate al mondo

La fonte della notizia è IQAir, un’azienda svizzera che offre una piattaforma completamente gratuita di informazioni in tempo reale sulla qualità dell’aria. Nel corso della scorsa settimana, più precisamente martedì, la concentrazione di PM 2,5 nell’aria di New York ha raggiunto un livello 10 volte superiore rispetto a quello presente nella guida stabilita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

La metropoli è stata coperta da un manto di nebbia gialla, che ha portato molti abitanti a tornare a riutilizzare le mascherine. Per quanto si possano utilizzare dei purificatori d’aria all’interno della propria abitazione, la situazione all’esterno rimane drammatica. Molte attività sono state sospese, come ad esempio gli sport all’aperto. Il sindaco di New York, Eric Adams, ha invitato i residenti a trascorrere quanto meno tempo possibile all’esterno, specialmente anziani e bambini. Le scuole, inoltre, hanno momentaneamente sospeso lo svolgimento di attività all’aperto, fino a data da stabilire. Questo, fortunatamente, non sta causando problemi alla connessione internet e al corretto funzionamento dell’energia elettrica e del gas nelle abitazioni.

COSA SI INTENDE PER PM 2,5 

Con il termine PM 2,5 si vanno ad indicare tutte le particelle la cui dimensione è minore o uguale a 2,5 micron (µm). Il micron è un’unità di misura che corrisponde ad un millesimo di millimetro. Il PM 2,5 rappresenta quindi una parte di quelle che vengono definite polveri sottili. Queste, proprio a causa della ridotta dimensione, sono in grado di penetrare non solo nei bronchi e nelle vie respiratorie superiori, ma anche negli alveoli polmonari.

Queste particelle si originano proprio dalla combustione, in tutte le sue forme. Un esempio possono essere le combustioni derivanti dai processi industriali o quelle presenti negli impianti dedicati alla produzione di energia. In aggiunta, i PM 2,5 si generano anche durante gli incendi stessi e dalla combustione della legna utilizzata a uso domestico per il riscaldamento. Se inalate in maniera continuativa, queste polveri possono rappresentare una seria minaccia per la nostra salute.

L’inquinamento atmosferico si pone come una problematica di notevole rilevanza, con conseguenze tragiche in termini di mortalità annuale. Secondo quanto riportato dall’OMS nel corso del 2016 si sono registrati circa 4,2 milioni di decessi prematuri che sono stati associati all’inadeguata qualità dell’aria.

Questi dati evidenziano l’urgenza di adottare misure ancora più efficaci per contrastare l’impatto nocivo dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana, ma anche per promuovere un ambiente più salubre e sicuro per tutti.

CHE SI DICE IN ITALIA?

Per quanto riguarda l’Italia, la situazione non è delle migliori. Questo è quanto è venuto fuori dal rapporto Europe’s air quality status dell’AEA (Agenzia europea dell’ambiente). 

La qualità dell’aria registrata in Italia risulta essere una tra le peggiori in Europa. Il fulcro dello studio è stato quello di esaminare gli inquinanti atmosferici presenti nell’aria di vari stati e quella Italiana ha presentato dei risultati allarmanti.

Alla maggior parte del Paese, infatti, è stato affidato il colore arancione all’interno della mappa degli inquinanti atmosferici. In molte zone sia i livelli di PM 2,5 che quelli di PM 10 (insieme di particelle solide e liquide sospese in aria ambiente) superano i limiti stabiliti dall’Unione Europea, creando preoccupazione per la salute dei cittadini.

La pianura Padana risulta essere la zona con la presenza maggiore di particolato, ovvero un’insieme di sostanze microscopiche e altamente inquinanti. Questo perché l’intensità delle attività antropiche che vengono praticate favoriscono le elevate emissioni, che vanno ad accumularsi facilmente per le condizioni meteorologiche della zona geografica.

E IN EUROPA?

Per quanto riguarda le condizioni dell’aria in Europa, stando allo studio precedentemente citato, tutti e 34 i paesi analizzati hanno riportato livelli di ozono e biossido di azoto superiori ai livelli indicativi, basati sulla salute, fissati dall’OMS. I livelli più preoccupanti si registrano nel medio-oriente. 

Nonostante i continui miglioramenti generali della qualità dell’aria, in tutta Europa si continuano ad osservare livelli di inquinanti atmosferici superiori agli standard dell’UE e l’inquinamento atmosferico rimane una delle principali preoccupazioni per la salute per gli europei. Infatti tutti i paesi dichiaranti hanno registrato concentrazioni di PM 10 al di sopra del livello guida annuale dell’OMS di 15 µg/m3.