Alla scoperta dei “Kampung”, gli ultimi villaggi di Singapore, e delle storie che si celano dietro di essi
Alla scoperta dei “Kampung”, gli ultimi villaggi di Singapore, e delle storie che si celano dietro di essi
L’elegante e moderna città-stato è nota principalmente per la sua espansione urbana e per gli scintillanti grattacieli. Anche coloro che conoscono la Singapore più storica, probabilmente si immagineranno le iconiche e colorate botteghe che vendono qualsiasi tipo di prodotto tradizionale.
Tuttavia, prima che le prime strutture venissero edificate, intere aree verdeggianti erano occupate da villaggi – o “kampung” in malese. Ogni kampung era costituito dalle tradizionali case malesi, complete di tetti di paglia realizzati con foglie di attap, una specie di palma le cui fronde seccate venivano appunto utilizzate a scopi abitativi, e pareti realizzate con assi di legno. Alcuni villaggi invece erano costituiti da case con tetti di zinco: questa tipologia di costruzione è comune negli ultimi villaggi rimasti di Singapore.
La vita nei kampung era molto semplice: gli anziani si sedevano nelle loro verande, le galline chiocciavano nei pollai, i vicini passavano senza preavviso e l’intero villaggio veniva in soccorso nel caso qualcuno avesse avuto bisogno di aiuto. Radicato nell’umile passato del paese, lo spirito kampung è caratterizzato da una cultura di relazioni, amicizia, fiducia e generosità. Questo spirito continua ad esistere nella moderna Singapore, ma è senza dubbio più evidente nel kampung, dove i residenti sono affiatati e legati tra di loro da solidi rapporti di amicizia.
Due di questi antichi villaggi sono sopravvissuti all’espansione della città moderna ed è possibile visitarli attraverso tour che offrono un piccolo assaggio della vita dei kampung, per scoprire le antiche tradizioni ed immergersi nel passato.
Kampong Lorong Buangkok
Questa storica fetta di terra, prima di diventare un kampung, era una palude. Il terreno è stato poi acquistato nel 1956 da un venditore di rimedi e medicine tradizionali di nome Sng Teow Koon, il quale ha in seguito affittato piccoli appezzamenti di terreno a famiglie malesi e cinesi per la costruzione di case.
Oggi sono meno di 30 le famiglie che risiedono qui, inclusa la figlia dello stesso Sng Teow Koon. La comunità rimane affiatata, tutti conoscono tutti e le porte delle case sono sempre spalancate, segno della fiducia e della comunità che conosciamo come “spirito kampung”. Gli abitanti sono abituati ai visitatori curiosi, si è quindi liberi di camminare per le strade e scoprire la vita di questi piccoli e affascinati villaggi. È addirittura possibile entrare in una delle tipiche casette, naturalmente chiedendo permesso, e fare due chiacchiere con i residenti. Esistono tour privati e guidati che portano alla scoperta di questo pittoresco villaggio e che invitano i turisti a immergersi nell’atmosfera da kampung.
Pulau Ubin
Oltre a Kampong Lorong Buangkok, l’altro kampung rimasto si trova sull’isola di Pulau Ubin, dove il tempo sembra essersi fermato intorno agli anni ’60. Con case in legno tra cui una dimora secolare, tortuosi sentieri nei boschi e una ricca flora e fauna, quest’area offre un’esperienza unica, lontano (almeno metaforicamente!) dal caos della città. Ad oggi, sono circa 38 i residenti che vivono in questo villaggio, la cui storia risale agli inizi del 1800, dove i primi abitanti erano gli Orang Laut (noti anche come nomadi del mare) e gli indigeni malesi di Bugis.
Pulau Ubin è l’unico posto a Singapore in cui si può sperimentare uno stile di vita assolutamente antico, tipicamente rustico: non c’è elettricità e acqua corrente qui, quindi i residenti utilizzano generatori diesel per generare l’elettricità e ottengono l’approvvigionamento idrico dai pozzi. Per la sussistenza dipendono dall’agricoltura e dalla pesca tradizionali.
Qui si trova anche un’antica residenza che è possibile visitare per scoprire l’interno di una tipica casa kampung cinese. Precedentemente di proprietà di un negoziante di alimentari locale, la residenza è stata conservata come spazio dimostrativo ed è completamente arredata con vecchi oggetti casalinghi tra cui sedie, armadi e persino utensili da cucina per completare l’aspetto vissuto. La casa è accessibile attraverso il tour Kampong Tour di NPark (temporaneamente sospeso a causa delle attuali restrizioni di Covid-19).
I singaporiani sono molto attaccati alle loro origini, per questo motivo soprattutto in seguito alla pandemia e alle restrizioni dei viaggi internazionali, hanno incoraggiato l’esplorazione di questi ultimi villaggi a livello locale. Naturalmente, Singapore invita i turisti di tutto il mondo a conoscere le sue radici e tradizioni non appena la destinazione riaprirà i suoi confini ai viaggiatori internazionali.
FONTE PRESS GOUP.IT