Festival del Confine – Programma della 1° Edizione Dal 24 al 26 novembre 2023 | Teatro dell’ABC Bologna Posta in arrivoCerca tutti i messaggi con l’etichetta
24 novembre |
Ore 18,00 – ConferenzaIl confine del sé Identità della persona e senso dell’esistenza Andrea Zohk Dialoga con lui Gabriele Via Qual è il nesso tra l’identità che ciascuno di noi percepisce come propria e il senso che conferiamo alla nostra esistenza? Per pervenire a una risposta vengono indagate innanzitutto le basi psicofisiologiche e ontogenetiche dell’identità personale. Qui si mostra la continuità organica e biologica che lega le dimensioni istintuali, sensomotorie e pulsionali, alla costituzione della sfera personale. Partendo dalla costituzione dell’autocoscienza riflessiva, l’indagine si sofferma poi sulla genesi e l’essenza del soggetto morale, che viene circoscritto esaminando il crinale tra “normalità” e “anormalità” psichiatrica. Infine l’esplorazione dei temi della “maschera”, dell’autoinganno e della ricerca di autenticità fanno emergere quell’esigenza di orientamento e motivazione radicale che chiamiamo problema del senso dell’esistenza. Ore 21,30 – Performance/concerto Il confine tra normalità e follia SCULTURE SONORE Concerto per strumenti autocostruiti, viola, clarinetto e voce Letture da interiezioni di Antonin Artaud Un arsenale acustico che ridefinisce i contorni dell’avanguardia, aprendo la strada a territori sonori oscuri ed inesplorati. Creature abissali, organismi planctonici ed entomologici apparati nuovamente raggruppati come in una nuova preistoria. Sperimentazione pura. Libera. Inquieta. Le letture della serata sono tratte dall’opera di Antonin Artaud Pol Palli – sculture sonore Guglielmo Pagnozzi – clarinetto Valentino Corvino – viola e Gabriele Via – voce narrante |
25 novembre |
Ore 16 – Conferenza “Tra pienezza e mancanza: il paradosso del limite” Dal limite come pienezza, sicurezza, protezione (coscienza della nostra finitudine e limitatezza nel pensiero greco), al limite come mancanza e desiderio di superarla nella nostra epoca della illimitatezza esasperata. Francesca Rigotti Colloquia con lei Gabriele Via Francesca Rigotti Filosofa e saggista italiana, è stata docente alle Università di Göttingen e di Zurigo, visiting fellow all’Università di Princeton. Insegna dal 1996 all’Università della Svizzera italiana. La sua ricerca è caratterizzata dalla decifrazione e dall’interpretazione delle procedure metaforiche e simboliche sedimentate nel pensiero filosofico, nel ragionamento politico, nella pratica culturale e nell’esperienza ordinaria. È Presidente della Giuria del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio Ore 21,30 – Performance/concerto Il confine tra le culture Maram al-Masri colloquia con lei Alberto Masala Tita Ruggeri – seconda voce Valentino Corvino -violino Maram al-Masri è una poetessa e scrittrice siriana , esule a Parigi dal 1982. Pubblica il suo primo libro -Ti minaccio con una colomba bianca- nell’84 a Damasco. Nel 97 con -Ciliegia rossa su piastrelle bianche- ottiene il “Prix Adonis” e il libro viene tradotto in molte lingue. La sua scrittura non è tanto tecnica quanto organica, fatta di passionalità, di quotidianità di cose semplici ma incontenibili. Il suo stile poetico non si può facilmente inquadrare in una ben precisa corrente letteraria, occidentale o araba, ma fa scuola tra molte giovani poetesse arabe. |
26 novembre |
Ore 16,00 – Conferenza “Cell melodies” Il confine tra arte e scienza Carlo Ventura Dialoga con lui Gabriele Via Le nostre cellule, incluse le cellule staminali, oscillano di continuo, producendo segnali meccanici, a volte sonori, elettrici e luminosi. Oggi disponiamo di strumenti sofisticati per decifrare queste vibrazioni e ci stiamo rendendo conto che non si tratta di frequenze isolate, ma di vere e proprie “composizioni frequenziali”. Melodie cellulari per un codice morfogenetico, capace di generare forme e architetture che vanno dal livello molecolare fino all’anatomia macroscopica. Le cellule sono anche in grado di “sentire” questi segnali, come una sorta di codice capace di cambiare il loro destino. Possiamo convogliare vibrazioni meccaniche e luce in modo da attivare le staminali in ogni tessuto del corpo, stimolando il nostro potenziale di auto-guarigione: una medicina rigenerativa non più basata sul trapianto di cellule. Suono, colore e movimento sono da sempre gli strumenti della nostra espressione artistica: l’Arte può parlare alle dinamiche più profonde della nostra biologia. Ore 21,30 – Performance/concerto Un cielo fatto solo d’amore L’epistolario di Sibilla Aleramo e Dino Campana Il confine tra passione e ossessione La serata è dedicata all’incontro straordinario tra Dino Campana e Sibilla Aleramo, rievocato attraverso le lettere che i due amanti si scrissero tra il 1916 il 1918. Voci e suoni si rincorrono ad evocare il viaggio fatto di passione, sentimenti, paure, tenerezze, tradimenti e ricongiungimenti, miseria e malattia, tutto sotto “un cielo solo d’amore”. Guglielmo Pagnozzi – clarinetto, elettronica Serena Pecoraro – canto, elettronica Filippo Giuffrè – elettronica, synth autocostruiti Giuseppe Franchellucci – violoncello Barbara Corradini – voce narrante Marco Cavicchioli – voce narrante Regia – Gianni Marras |