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La troppa attività fisica incide sulla fertilità di uomini e donne? Esistono sport più indicati per i futuri genitori?

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La troppa attività fisica incide sulla fertilità di uomini e donne? Esistono sport più indicati per i futuri genitori?

Praticare sport è una sana abitudine, di cui beneficia tutto il corpo. Ma esiste un nesso tra il movimento fisico e la fertilità? Praticarlo in maniera intensiva potrebbe addirittura essere controproducente

Il movimento migliora la salute generale e quella riproduttiva. L’attività fisica migliora la mineralizzazione ossea, che contribuisce alla prevenzione di osteoporosi, una protezione in più in vista di gravidanza e allattamento. Non ultimo, migliora la salute mentale, riduce stress e ansia, migliora la qualità del sonno e dell’autostima. Anche lo sport in gravidanza presenta molteplici vantaggi sia per la madre che per il nascituro.

Negli ultimi anni, però, si sono accesi aspri dibattiti in relazione allo sport, che influirebbe in modo negativo sulle possibilità di concepimento. Ad essere controproducente non è tanto lo sport, ma un’attivita fisica troppo intensa, che può avere come conseguenze un basso livello di estrogeni o improvvise variazioni di peso che possono influire, ad esempio, sui cicli di ovulazione e portare anche alla scomparsa del ciclo mestruale. Quando il corpo è sottoposto a una forte intensità in maniera continuativa può limitare le capacità ormonali delle donne, arrivando appunto a causare la scomparsa o l’alterazione delle mestruazioni, chiamata amenorrea. Quando questa situazione viene mantenuta per un lungo periodo di tempo, può causare problemi di fertilità perché questo squilibrio ormonale comporta livelli molto bassi di estrogeni, comuni negli atleti di alto livello.

“L’amenorrea è abbastanza comune nelle donne in età riproduttiva che praticano attività fisica ad alti ritmi, poiché c’è uno squilibrio tra le calorie fornite dalla dieta e l’energia consumata. Pertanto, gli ormoni che regolano il funzionamento dell’ovaio sono interessati. Se si verifica in modo tempestivo, non deve essere un problema a lungo termine. Ma l’amenorrea mantenuta per un lungo periodo di tempo può causare infertilità, e quindi problemi a rimanere incinta naturalmente.” Commenta Daniela Galliano medico chirurgo, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma

Questo tipo di disturbi, infatti, colpisce prevalentemente donne che praticano uno sport, sia a livello professionale sia a livello agonistico o amatoriale, in cui è necessario mantenere un peso corporeo poco elevato, come danza, atletica e corsa.

“Se l’esercizio fisico ad alta intensità non è accompagnato da una buona dieta a base di proteine, grassi di qualità e carboidrati, può causare disturbi ormonali, poiché sono ingredienti chiave per il mantenimento regolare del ciclo ormonale. Il suddetto basso peso in combinazione con carenza di macronutrienti e esercizio fisico ad alta intensità contribuisce ad un accorciamento della fase luteale (periodo di tempo tra l’ovulazione e le mestruazioni), alterata secrezione ormonale e, di conseguenza, una diminuzione dei livelli di estrogeni. È importante sottolineare che questa situazione può diventare reversibile se non viene mantenuta per lungo tempo “, afferma la dott.ssa Daniela Galliano

Bisogna, inoltre, tener presente che i livelli di stress a cui ci si sottopone sono molto elevati, soprattutto se si svolge l’attività sportiva a livello professionistico, e possono influire negativamente sull’atteggiamento psicologico e ostacolare il concepimento anche da questo punto di vista. Per questo molte atlete prendono la decisione di “congelare” la propria fertilità.

“Cercare consigli medici per pianificare una possibile maternità, anche scommettere sul mantenimento della fertilità in tenera età non è incompatibile con una carriera sportiva di successo. La vitrificazione degli ovociti, in questo senso, offre a queste donne la possibilità di preservare i loro gameti con l’età e la qualità del momento in cui sono vetrificati e che rimangono così il tempo necessario fino a quando gli atleti completano i loro obiettivi professionali e / o decidono che è il momento di soddisfare il loro desiderio materno. Sarà allora che potranno avere i loro ovuli con la stessa qualità del momento della loro vitrificazione, offrendo loro la possibilità di essere madri con i propri gameti”, conclude la dott.ssa Daniela Galliano

L’importante quindi non è tanto, o soltanto, il tipo di sport, quanto piuttosto il modo in cui vengono condotti gli allenamenti e l’entità dell’allenamento stesso.

“È importante confrontarsi con il proprio medico o sottoporsi a una visita ginecologica, indicando il tipo di attività sportiva prescelta e l’entità dell’impegno richiesto per svolgerla, in maniera da rispettare il proprio corpo e accettare i propri limiti, senza forzature. Fare sport fa bene sia per la salute in generale sia durante la ricerca di una gravidanza. Ma non eccedere e non porsi obiettivi troppo impegnativi è una norma di buon senso valida universalmente. Un’attività fisica moderata ma costante non può che avere, quindi, effetti benefici per l’organismo. Negli uomini, ad esempio, oltre a evitare accumuli di grasso e sovrappeso, migliora il funzionamento di tutto l’apparato cardiovascolare, regolando il flusso di sangue in tutte le arterie, comprese quelle del pene. È questo il motivo per cui, negli uomini meno sedentari, si riscontra un aumento della motilità degli spermatozoi.”

Quali sono gli sport più indicati per i futuri genitori?

ll Ministero della Salute, raccomanda per le future mamme almeno 150 minuti di attività fisica a intensità moderata ogni settimana (o 30 minuti per 5 giorni), cominciando gradualmente. Ma, bisogna saper scegliere il tipo di attività fisica e adeguare i tempi e l’intensità, oltre ad accompagnarla con un’alimentazione equilibrata che copra le necessità di ogni persona. Per le non sportive, nuotare o praticare qualche attività aerobica, come camminare o ballare, e una ginnastica moderata sono molto raccomandabili, sia prima di iniziare un trattamento di riproduzione assistita o prima di restare incinta, che durante la gravidanza. Tuttavia, praticare pilates o yoga è sconsigliato subito dopo il trasferimento embrionario, dato che possono esercitare pressione intra-addominale.

E per gli uomini? Sotto la lente d’ingrandimento di questo binomio sport e fertilità maschile, ci sono sport come equitazione, ciclismo, aplinismo, atletica leggera, maratona, attività subacquea e alcune attività in palestra. “Questi sport – spiega la dott.ssa Daniela Galliano – vanno a ridurre l’afflusso di sangue ai genitali comprimendo direttamente la zona perineale. Inoltre, spesso, chi li pratica, per migliorare le proprie prestazioni, ricorre all’uso di anabolizzanti, danneggiando l’equilibrio ormonale e venendo a modificarsi la produzione di testosterone. In più, la quantità e la qualità del liquido seminale ne risentono. Alla lunga questa condizione può generare infertilità. Sono gli eccessi a creare i problemi. È importante chiarire che, a meno che non vi sia una controindicazione, fare sport è sempre meglio che non farlo, bisogna, però, saper adattarlo ad ogni caso e alle circostanze personali. Quindi, se si sta ricercando una gravidanza, la cosa migliore è non ossessionarsi con la palestra ad ogni costo. Se si è in buona salute, ci si allenai in maniera equilibrata e si ha un peso corretto, sarà sufficiente dedicare tra i 30 e i 45 minuti a fare esercizio fisico quattro o cinque volte a settimana.”

IVIRMA GLOBAL

IVI nasce nel 1990 come la prima istituzione medica in Spagna totalmente specializzata in procreazione assistita. Da allora ha aiutato a nascere più di 250.000 bambini, grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie di Fecondazione Assistita. All’inizio del 2017, IVI si è fusa con RMA, diventando così il più grande gruppo internazionale di Fecondazione Assistita. Ad oggi è presente in 9 paesi, con circa 80 cliniche e 7 centri di ricerca distribuiti in tutto il mondo.

Ufficio stampa e Comunicazione

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